Giornata Mondiale del Rifugiato: al Centro accoglienza di Brindisi open-day di informazione

BRINDISI – La Giornata Mondiale del Rifugiato promuove l’informazione e la sensibilizzazione delle tematiche relative ai rifugiati e richiedenti asilo, in tal senso la cooperativa ‘Solidarietà e Rinnovamento’, che opera nel settore dell’accoglienza del sistema Sprar da 16 anni promuove occasioni di incontro e scambio per informare e sensibilizzare i cittadini su queste tematiche. Gli eventi si svolgeranno dal 26 giugno al 2 luglio prossimo presso il centro accoglienza di Brindisi-Tuturano (struttura confiscata alla Scu).

I ragazzi e le ragazze che parteciperanno al Campo della legalità faranno base nel Centro Sprar di Brindisi, il periodo coincide con gli eventi di promozione e sensibilizzazione legati alla Giornata del Rifugiato, per questo la sera di sabato 1 luglio è previsto un open-day del Centro ed una festa multietnica, un evento aperto alla cittadinanza per favorire l’incontro interculturale e lo scambio di conoscenze.

A livello planetario, la situazione continua ad essere drammatica secondo i dati dell’UNHCR sono 67,7 milioni le persone in tutto il mondo, costrette a fuggire dal proprio Paese per vari motivi. Di queste, circa 21,3 milioni sono rifugiati, più della metà dei quali di età inferiore ai 18 anni.

Quello che si vede in Europa è un riflesso della realtà molto parziale di quello che si svolge a livello mondiale, i rifugiati che vivono nell’Unione europea sono poco più di cinque milioni, di cui solo circa 200mila in Italia. La maggior parte dei rifugiati sono accolti nei paesi limitrofi alle aree di crisi e certamente non in Europa.

La difficoltà che si vive comunque nei Paesi europei e in Italia è perché questo afflusso, apparentemente “consistente”, rappresenta qualcosa di nuovo e tragico a causa delle migliaia di vittime dei viaggi sulle “barcacce” nel mediterraneo. Ci si trova a interpretare e capire con difficoltà quanto in realtà succede su scala mondiale. Questa difficoltà, alimentata da populismi e stereotipi genera fenomeni di paura dello straniero, di conseguente respingimento fino alla xenofobia e al razzismo.

Sono ormai massicce le campagne tendenti a delegittimare coloro che auspicano politiche e pratiche dell’accoglienza e coloro che operano per garantire con professionalità ed onestà i servizi di aiuto ai profughi previsti dallo Stato Italiano e dalla Comunità Europea. Si propaganda la cultura del “chiudersi a riccio” per preservare la propria identità nazionale, di razza e religione agitando spauracchi e fomentando paure e terrore nei confronti di chi fugge dalla guerra, fame e morte.

Gli stereotipi e le paure si destrutturano e sconfiggono con la cultura, l’informazione e l’apertura mentale e dei cuori.

BrindisiOggi

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