LATIANO – Allaccio abusivo diretto del contatore della propria abitazione alla rete elettrica pubblica: in manette è finito Tommaso Di Coste, volto già noto alle forze dell’ordine, 63 anni di Latiano. In più, i carabinieri hanno scoperto in un armadio una lucerna votiva antichissima, che molto probabilmente risale alla necropoli romana, e un fucile regolarmente denunciato, ma senza le dovute sicurezze. Per questo è stato anche denunciato per omessa custodia dell’arma e per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.
Tre in uno. I carabinieri del reparto radiomobile della compagnia di San Vito dei Normanni, diretti dal maresciallo Francesco Bavia, stamani si sono recati in contrada Mileto-Specchia a Latiano per una normale perquisizione nell’abitazione di Di Coste, poiché si tratta di un soggetto già noto per altri reati. I militari si sono subito accorti che l’uomo aveva collegato l’impianto elettrico di casa a quello della pubblica via. Le dovute verifiche hanno accertato il furto di energia per un danno di 8mila euro circa.
Durante il controllo nell’abitazione è emerso anche che il fucile calibro 12 e le 21 cartucce dello stesso calibro (tutto regolarmente denunciato) non erano però detenuti come si dovrebbe. E così è scattata la prima denuncia.
Come se non bastasse, il 63enne, nascondeva nell’armadio della camera da letto una lucerna votiva antica e che potrebbe, infatti, risalire all’età romana. I carabinieri quindi non hanno potuto far altro che denunciarlo anche per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.
Mar.De.Mi.
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