CAROVIGNO- Gli ultimi arrivati nei centri recupero di Torre Guaceto sono quattro tartarughe marine ed una civetta. Le Caretta caretta hanno pochi mesi di vita, il rapace è un adulto. Problematiche diverse, animali diversi tutti accomunati dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare in questi giorni freddi.
Sono tanti i fattori che mettono quotidianamente a rischio la vita della fauna selvatica, l’impatto negativo esercitato dall’uomo sull’ambiente e, quindi, lo stravolgimento climatico in corso, è la prima e più grande insidia alla loro sopravvivenza e i soccorsi effettuati nelle ultime ore ne sono un promemoria.
La neve e le basse temperature che hanno caratterizzato lo scorso weekend e l’inizio di questa settimana hanno creato non pochi problemi sia agli animali marini, sia a quelli terrestri.
Le mareggiate ed il freddo hanno provocato lo spiaggiamento di quattro tartarughe di pochi mesi, il personale del Consorzio ha effettuato il loro recupero poco prima che fosse troppo tardi e l’intervento di alcuni cittadini coscienziosi è stato fondamentale.
La prima Caretta caretta è stata soccorsa nella marina di Torre Santa Sabina. Un ragazzo l’ha notata mentre passeggiava sulla spiaggia, la piccola era ormai gelida, agonizzante, lui non ci ha pensato un attimo, ha chiamato il Consorzio di gestione della riserva e ha fatto quanto poteva per riscaldare la tartaruga. Quando il personale è giunto sul posto per recuperala, il ragazzo stava provando a tenerla al caldo nel suo giubbotto.
La seconda è stata avvistata lungo la spiaggia di Punta Penna Grossa, nell’area protetta, da un residente della borgata di Serranova, la terza è stata soccorsa da uno sportivo lungo la costa di Brindisi, l’ultima è stata recuperata poco più lontano da una coppia di turisti inglesi. Anche in questi tre casi, le tartarughe erano già vicine all’ipotermia, e grazie alla segnalazione dei cittadini, il Consorzio ha potuto recuperarle e portarle nel centro di Torre Guaceto.
Arrivate in riserva, è iniziata la procedura di lento riscaldamento necessaria per salvare la vita delle tre Caretta caretta. Le piccole non sono ancora fuori pericolo, ma pian piano stanno recuperando le forze.
Il quinto esemplare, invece, è stato soccorso a Brindisi, nel quartiere Paradiso, e questa volta il grande merito dell’avvistamento va ad un altro animale. Un ragazzo stava passeggiando con il suo cane, quando questo ha iniziato ad abbaiare in modo anomalo, a terra c’era una civetta ferita. Il ragazzo ha subito telefonato al Consorzio ed il personale si è precipitato per recuperarla.
Il rapace ha un femore fratturato ed ora riceverà tutte le cure di cui necessita per tornare ad un ottimale stato di salute.
Questi ultimi recuperi evidenziano quanto l’uomo sia capace influire sull’ambiente e sulla vita degli animali. Se da un lato gli ultimi piccoli soccorsi hanno rischiato di morire a causa dei cambiamenti climatici provocati dall’essere umano, dall’altro si sono salvati perché quattro persone si sono preoccupate per loro.
“La coscienza e la sensibilità dimostrata da questi cittadini ci commuove – ha commentato Corrado Tarantino, presidente del Consorzio di Torre Guaceto -, da sempre dedichiamo tutte le forze possibili alla sensibilizzazione della comunità locale sui temi della tutela dell’ambiente e degli animali e quando raccogliamo i frutti del nostro lavoro, non possiamo che essere felici”.
Salvare la vita di un animale selvatico in difficoltà è facile, basta chiedere l’intervento del personale di Torre Guaceto telefonando al 335/5230215.
BrindisiOggi
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