A Francavilla tolleranti con la criminalità, i senatori intervengono dopo le parole di Motta

FRANCAVILLA FONTANA- «Dobbiamo tentare di modificare l’atteggiamento dei francavillesi». Così Cataldo Motta, procuratore capo della Dda di Lecce, si è espresso a margine della conferenza stampa convocata per la conclusione dell’operazione “Scacco agli Imperiali”, con cui sono state sottratte alla criminalità organizzata di Francavilla Fontana le armi da guerra destinate alla sacra corona unita mesagnese. Da queste affermazioni riparte, oggi, Pietro Iurlaro, senatore Pdl della città teatro dell’operazione. «Credo che la politica, soprattutto in questo difficile momento storico – spiega il senatore azzurro – abbia un doppio compito. Il primo, è quello di non interferire in alcun modo con le indagini svolte, se non chiamata a collaborare o realmente capace di contribuire, potere in dote a ogni singolo cittadino. Ma la politica deve anche e soprattutto evitare qualsiasi tipo di commistione con la criminalità, spicciola o organizzata che sia. E spero che ciò possa essere un cardine delle campagne elettorali di tutti i candidati e di tutti gli schieramenti.

Proprio a partire  da Francavilla e dalle prossime primarie di coalizione in cui esponenti ed elettori di Pdl, Forza Italia e La Puglia Prima di tutto saranno chiamati, piuttosto, a dare un grande esempio di libertà, democrazia e sviluppato senso civico. Il consenso non deve essere un’ossessione quanto, piuttosto, la diretta conseguenza di un’azione politica che, nel rispetto delle leggi dello Stato, deve mirare al bene delle nostre comunità attraverso una naturale voglia di legalità». Motta, proprio in riferimento a Francavilla, ha parlato di “difficoltà investigative” incontrate a causa delle “simpatie” incassate dalle frange criminali. A questo proposito, Iurlaro ha riservato parole di elogio per il procuratore e il suo operato, sottolineando, però, la voglia di legalità dei francavillesi. «Le parole del procuratore Cataldo Motta – commenta il senatore – se da un lato tengono alta l’attenzione su Francavilla e, in generale, su tutto il Salento, dall’altro dimostrano l’impegno dello Stato sul territorio. D’altro canto, i risultati ottenuti nell’ultimo triennio, non fanno altro che dimostrare come anche a Francavilla ci sia sempre più voglia di legalità e di giustizia. Un’operazione, “Scacco agli Imperiali”, che finalmente fornisce importanti risposte a domande ancora insolute. E altre, ne sono certo, arriveranno nei prossimi mesi grazie alla grande dedizione e al massimo impegno dei nostri investigatori. A loro, va il mio più sentito ringraziamento».

Dal fronte Pd, invece, più amara è la riflessione sulle parole di Motta del senatore Salvatore Tomaselli. «Le parole con cui il procuratore Motta ha voluto commentare l’operazione che ha debellato un ingente traffico di armi e che ha avuto come protagoniste alcune bande criminali delle nostra provincia e, in particolare, di Francavilla Fontana, hanno il valore di un monito netto e senza appello». Tomaselli si sofferma sulla frase di Motta che più ha colpito l’opinione pubblica a tutti i  livelli «L’aver sostenuto, a seguito di indagini così complesse e delicate come quelle che hanno portato all’operazione “Scacco agli Imperiali”, che in quella città vi è stato un “atteggiamento di tolleranza nei confronti della criminalità” rappresenta una denuncia civile che l’intera città deve fare propria senza rifugiarsi in ipocrite ricerche di indulgenza o giustificazione. Si tratta di una riflessione grave e amara che, per l’autorevolezza di chi
ha pronunciato tali parole, non consente ad alcuno di girarsi dall’altra parte, come se il tema non lo riguardasse. Se una città laboriosa e dal tessuto culturale, associativo e religioso così diffuso, come la Francavilla che conosco da sempre, merita tale giudizio vuol dire che qualcosa di profondo è accaduto negli anni tale da renderla permeabile (“tollerabile”) agli ambienti malavitosi e criminali». Il senatore democratico fa leva sulle dichiarazioni di Motta per suscitare nel tessuto buono del paese un sentimento di riscossa civica che dovrebbe partire da quella che rappresenta l’ossatura della società francavillese. «Ora, a tutti è richiesta una risposta in termini di testimonianza attiva e non di vuote e rituali parole di circostanza, per avviare una reazione civica diffusa: alle forze dell’impresa e del lavoro, al mondo delle professioni, alla vasta presenza dell’associazionismo culturale e religioso. E, ovviamente, alla politica. A quella politica che, senza balbettii e respingendo qualsiasi compromesso, deve poter concretamente e quotidianamente mostrare di poter esser alla testa di una mobilitazione cittadina anche alla vigilia di un ormai imminente e delicato appuntamento elettorale».

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*