A Francavilla Forza Italia punta su una donna, sei comuni al voto anticipato

BRINDISI-  (Da IL7 Magazine) In un colpo solo perde la fascia tricolore da sindaco e quella di presidente della Provincia. Maurizio Bruno è stato sfiduciato. Lunedì 26 novembre, 14 consiglieri comunali hanno approvato la mozione di sfiducia contro il sindaco di Francavilla Fontana. Dopo tre anni si torna a votare. Voto anticipato anche nella città degli imperiali. Il centrosinistra non riesce a completare la legislatura, tornato al governo dopo 20 anni di egemonia del centrodestra.  Decaduto come sindaco, Maurizio Bruno perde anche l’incarico di presidente della Provincia, il suo posto viene preso dal vice Domenico Tanzarella, ex sindaco di Ostuni.

Ma Bruno non molla, pronto alla nuova campagna elettorale. Sarà di nuovo il candidato sindaco del Pd, in queste ore è alle prese con la nascita di una sua lista con un nuovo simbolo.  Nel frattempo la sua pagina Facebook è stata inondata di messaggi a sostegno del suo operato e del suo ritorno. Un fenomeno in controtendenza visto il clima di antipolitica che normalmente si registra sui social. In questi anni di governo è stato uno dei sindaci meno attaccati sul social network. “Sono pronto a ricandidarmi- dice il sindaco sfiduciato- ci sono persone che stanno già lavorando per le liste  e tra questi ci sono molti ex di Rifondazione e Sel. Purtroppo la sinistra  estrema ha dimostrato di essere brava nella politica dei salotti ma inappropriata ad affrontare i problemi della gente”.

La crisi dell’amministrazione di Francavilla Fontana è nata proprio dopo la rottura tra il sindaco e il gruppo di Rifondazione e Sel.  Ma era stata proprio questa unione a far vincere il centrosinistra nel feudo di Forza Italia.

L’opposizione di centrodestra ha subito preso la palla al balzo, a questa si sono aggiunti i centristi di Noi Centro, e il veterano Curto, ed anche Alternativa popolare con Giuseppe Cavallo, che prima era con Bruno e poi lo ha abbandonato. La mozione è stata approvata dai consiglieri comunali di Forza Italia, Noi centro, Area popolare, Progetto per l’Italia, Sel e Rifondazione comunista.

Le forze politiche ora in fermento per stabilire percorsi e candidati sindaco.  Forza Italia starebbe puntando su una donna interna al partito, tra le indiscrezioni spunta il nome della consigliera comunale Sara Milone. Un nome che sarà portato al tavolo delle alleanze. “Nei prossimi giorni Forza Italia convocherà un tavolo con i possibili alleati per una coalizione di centrodestra. Dobbiamo capire con chi si può realizzare un progetto”, spiega Luigi Vitali, coordinatore regionale del partito di Berlusconi. Tra le proposte degli azzurri c’è quella di una candidata donna. “Spero in una scelta unitaria – aggiunge Vitali- solo in ultima istanza possiamo valutare le primarie. Se ci vogliamo far male basta ripetere quello che è accaduto alle ultime amministrative con tutti quei candidati sindaco”.

Al tavolo di Forza Italia sarà invitato anche Euprepio Curto. Che ha dato il suo contributo alla sfiducia Bruno. E si vuol partire proprio da lì.

L’elezioni sono previste per la prossima primavera.  Francavilla Fontana è stata commissariata. Mercoledì 29 la prefettura ha nominato  Guido Aprea, commissario prefettizio. La prefettura di Brindisi ha dovuto chiedere aiuto a quella di Lecce, dopo tutti i comuni commissariati era rimasta senza funzionari.

Con Francavilla diventano sei i comuni con gestione commissariale. Tutti sciolti anticipatamente: chi per debolezza della politica e chi per terremoti giudiziari. Sindaci che non sono riusciti a tenere insieme le maggioranze elettorali, tra dissapori e ricatti,  e  primi cittadini che si sono macchiati di ipotesi di reati.

Torneranno al voto: Brindisi, Oria, Torre Santa Susanna, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Francavilla Fontana, ma anche San Donaci l’unica per scadenza naturale della legislatura.

Brindisi: L’amministrazione di Angela Carluccio (primo sindaco donna della storia di Brindisi) è stata sciolta dopo un anno  dall’elezioni  per le dimissioni di 17 consiglieri comunali. Il governo del centro moderato ha dovuto affrontare sin da subito le sue fibrillazioni interne. Dopo l’insediamento presero le distanze dalla maggioranza cinque consiglieri comunali. Una precarietà che ha caratterizzato il breve mandato della Carluccio. Negli ultimi 8 anni Brindisi ha avuto tre commissari.

Oria: Dopo due anni cade l’amministrazione di Cosimo Ferretti (lista civica), tornato a guidare Oria nel 2015. Il suo governo è stato messo in crisi sull’assestamento di bilancio,  9 consiglieri non hanno votato l’importante provvedimento economico finanziario. Oria da sette anni non trova stabilità politica amministrativa: questo èil terzo commissariamento in sette anni.

Torre Santa Susanna: Michele Saccomanno (centrodestra) governa solo per due anni. Il 27 febbraio scorso la maggior parte dei consiglieri comunali presenta le dimissioni, lui cerca di anticipare e consegna le sue, ma il vaso ormai è rotta. Una lacerazione che non si è mai ricucita. Prima di giungere al commissariamento definitivo, c’è stata una lunga battaglia al tribunale amministrativo.

San Pietro Vernotico: Il sindaco Maurizio Renna (Pd) ha dato le dimissioni dopo la mancata approvazione del bilancio consuntivo. Alla base dei dissapori politici un’ipotesi di danno erariale legata alla società partecipata del Comune di San Pietro che si occupa della riscossione dei tributi. I consiglieri comunali non hanno avallato la decisione del sindaco di riconoscere un credito alla societànei confronti delle casse comunali.  Renna si è dimesso dopo due anni dall’elezioni.

Torchiarolo: Due anni di vita anche per il governo di Nicola Serinelli (lista civica). Il sindaco è stato travolto da un’inchiesta giudiziaria, arrestato il 23 ottobre scorso accusato di aver intascato delle tangenti  e ottenuto favori dalla  ditta della raccolta rifiuti. Serinelli si è dimesso subito dopo, nei primi giorni di novembre è tornato in libertà per insussistenza delle esigenze cautelari. Il Comune da due mesi è commissariato.

San Donaci: L’unicoComune che torna al voto per scadenza naturale dell’amministrazione di Domenico Fina.

Resta sospeso il futuro delle amministrazioni di Erchie e Villa Castelli, entrambi i sindaci sono stati arrestati, ma nessuno dei due si è dimesso. Ad Erchie Giuseppe Margheriti,  è stato arrestato il 4 luglio scorso con l’accusa di corruzione, è stato  rimesso in libertà un mese fa per decorrenza termini. Accusato di aver intascato una tangente di 80 mila euro per la realizzazione di un impianto nella zona pip. Margheriti si professa innocente e non si è mai dimesso.

Niente dimissioni per il sindaco di Villa Castelli Vitantonio Caliandro anche lui coinvolto con Serinelli nell’inchiesta appalti e rifiuti. Caliandro risponde di corruzione e finanziamento illecito durante la campagna elettorale. Il 20 novembre è stato rimesso in libertà dal tribunale del Riesame per mancanza di gravi motivi di colpevolezza.

Lucia Portolano per IL7 Magazine

 

 

 

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