BRINDISI – Il Forum Ambiente Salute e Sviluppo si augura che la Cittadella della Ricerca resti un Ente pubblico e che arrivi un sostegno da parte dei parlamentari del territorio e della Regione Puglia per scongiurarne la chiusura, che considerano quale frutto della scelta di sciogliere le Province, per elevarlo a polo tecnologico di interesse nazionale.
È quanto il Forum esprime in una nota. “Il futuro della Cittadella della Ricerca è diventato oggetto di confronto e di scontro nell’appena iniziata campagna elettorale – spiegano dal Forum – C’è chi propone il ricorso a privati e chi dice di voler salvaguardare la piena titolarità pubblica dell’Ente. Purtroppo la Cittadella sta subendo gli effetti della non meditata decisione di dissolvere le Province senza programmare la salvaguardia dei dipendenti e dei servizi direttamente o indirettamente offerti. Il complesso in questione è sempre stato un polo tecnologico di alta specializzazione e ha ospitato e ospita sedi universitarie che, come l’intero polo, vivono in costante precarietà a causa di discutibili scelte politiche e di inadeguati flussi finanziari evanescenti”.
Per il Forum, l’Ente deve rimanere pubblico anche come “centro capace di promuovere e coordinare iniziative private. Struttura di altissima valenza quali il Cetma e l’Enea, meritano risorse finanziarie e soprattutto impegni istituzionali convinti e costanti a sostegno delle professionalità, dei progetti, delle consulenze e delle start up che vengono attivate”.
L’auspicio è che un sostegno, diretto e attivo, venga dagli alti rappresentanti del territorio. “In questi giorni il Governo ha approvato il sistema-cultura, e cioè il piano di promozione e finanziamento delle valorizzazioni di aree e beni di particolare pregio storico-artistico e della ricerca innanzitutto nel sud, e lo ha fatto incentivando i poli tecnologici e le connesse professionalità. È necessario che i parlamentari del territorio e la Regione Puglia sappiano offrire certezze per il consolidamento del polo universitario che riescano a sostenere il riconoscimento della Cittadella quale polo tecnologico di interesse nazionale”.
BrindisiOggi
Ma come mai questi “poli tecnologici”, questi “cluster di aziende ad alta tecnologia”, queste strutture che vomitano brevetti su brevetti per i quali ci sono liste di attesa di aziende che vogliono l’esclusiva , non si riesca a trovare un cane di privato che , fiutato l’ottimo affare, viene ad investire per avere una notevole ricaduta tecnologica sulle sue industrie? Come mai, eh?