INTERVENTO/ La Giunta Carluccio dovrebbe essere ormai all’opera dopo una fase di avvio faticosa e confusa ma non è ancora chiara quale sia l’idea di città che dovrebbe guidare il lavoro dell’Amministrazione e quali siano i problemi più gravi e urgenti che intende affrontare per chiudere una fase di immobilismo che sta facendo di Brindisi il capoluogo pugliese più impoverito, più rassegnato e più carente di progetti rivolti a costruire un futuro migliore.
Proviamo allora a porre qualche interrogativo. Cosa si vuole fare per promuovere il lavoro, nell’ambito dei poteri comunali, in un territorio dove la disoccupazione e il precariato segnano amaramente la vita cittadina? Come si intende affrontare il fenomeno della povertà che sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche e che interpella la responsabilità dei poteri pubblici i quali non possono pensare che il pur prezioso volontariato possa fare miracoli? Si stanno mettendo a punto iniziative per migliorare la vivibilità di zone periferiche prive peraltro di adeguati collegamenti col centro cittadino e segnate dall’abbandono e dal degrado? Si sta approntando qualche serio progetto capace di ridurre l’inquinamento ambientale provocato da politiche sbagliate che sono risultate fallimentari per lo sviluppo e lesive del diritto alla salute?
E ancora: che cosa è in cantiere per il turismo e l’agricoltura che dovrebbero essere in cima ai pensieri dell’Amministrazione trattandosi di due settori vitali per l’economia locale? Si stanno progettando percorsi e iniziative rivolti a promuovere la cultura con attività che, andando oltre le pur utili iniziative fieristiche, promuovano specialmente a vantaggio dei giovani la capacità di sviluppare lo spirito critico e l’autodeterminazione? E che cosa si vuol fare per l’annoso problema della micro e macro criminalità con l’intento di tutelare, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, quella sicurezza pubblica che a Brindisi ha subito e continua a subire intollerabili attacchi?
Sappiano bene che non si possono fare miracoli per la soluzione di problemi che sono stati a lungo ignorati e sottovalutati ma vorremmo che l’Amministrazione comunale desse qualche significativo segno di riscossa aprendosi al confronto e alla collaborazione con la società civile all’insegna di quella partecipazione democratica che è la linfa vitale della democrazia. Un impegno che sarebbe agevolato se il Consiglio Comunale e la Giunta dedicassero più attenzione ai problemi concreti e meno alle ambizioni e agli equilibri di potere .
In questi giorni a Brindisi diverse voci, insieme alla nostra, la cui costanza in queste denunce risulta ampiamente documentata, si sono levate per chiedere che si dia vita ad un movimento di opinione capace di promuovere l’auspicato bilancio e l’indispensabile ripresa dell’identità, del ruolo e delle potenzialità di sviluppo della città. Scelta questa che richiede una approfondita analisi della situazione e l’elaborazione di un progetto per la “rinascita” civile, sociale ed economica di Brindisi .
Torniamo perciò a chiedere la convocazione di una “conferenza cittadina sui mali di Brindisi e sui possibili rimedi” e facciamo appello alle forze politiche locali perché spingano in tale direzione e all’Amministrazione Comunale, in persona del Sindaco, perché assuma con sollecitudine una concreta iniziativa.
FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO
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