Fondazione DI Giulio: “Mortalità aumentata per le emissioni industriali, e a Bari si preoccupano di Tap”

INTERVENTO- “Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia”…

Le parole di Foscolo nella lettera di apertura del Romanzo  “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, descrivono in maniera chiarissima la situazione di BRINDISI.
Ieri all’inaugurazione della Fiera del Levante, Brindisi è stata appena nominata e unicamente per appesantire ancora di più la situazione ambientale e quindi sanitaria.
Lo studio epidemiologico nell’area di Brindisi, condotto dal prof. Forastiere, con ARES Puglia, ARPA, ASL Brindisi, DEP Lazio, su incarico del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia,  presentato alla Conference 2016 dell’International Society for Environmental Epidemiology,( svoltasi a Roma pochi giorni fa) indicano anche  Brindisi- ” in grave situazione di mortalità  annua significatamente più elevata per tutti i tumori(pancreas, vescica , malattie respiratorie e per eventi coronarici acuti),con la conclusione che le emissioni industriali  sono associate con la mortalità della coorte residente nell’area”.

Nonostante  ciò si pensa di prendere in giro i cittadini del Territorio Brindisino sostenendo che per risolvere tutti questi problemi, basta decarbonizzare Cerano e Ilva, ovviamente per far questo è necessario spostare la TAP a Brindisi:

“Ad ogni buon conto la Puglia, con lo spostamento dell’approdo, è disposta a firmare sin d’ora col Governo e con l’azienda interessata un accordo che acceleri la realizzazione del gasdotto.

Noi siamo pronti in tal senso in coerenza col programma di governo della Puglia votato dagli elettori e dal Consiglio Regionale da parte di tutta la maggioranza di centrosinistra. In questo senso Tap e anche Poseidon potrebbero essere una straordinaria opportunità per portare a termine la decarbonizzazione della Puglia perché come compensazione ambientale  per la realizzazione di dette infrastrutture la Regione richiederebbe solo un adeguamento del prezzo dal valore energetico del gas, più alto di quello del carbone, a quello di quest’ultima meno nobile fonte fossile”.

Dal testo integrale pronunciato dal Presidente della Regione Puglia si evince che tutta la giunta di centrosinistra concorda con questa soluzione.I rappresentanti di questo territorio che dicono? Non sentiamo la loro voce. Le Istituzioni di Brindisi in questa decisione non hanno voce? I cittadini di Brindisi,che hanno già dimostrato grande capacità di  reazione di fronte alle decisioni calate dall’alto e che da anni chiedono un nuovo modello di sviluppo, non vengono neanche presi in considerazione? Le  Associazioni che hanno espresso la loro opinione  contraria non contano nulla?
Ho capito da tutto ciò che è stato detto che “Brindisi deve essere distrutta” e probabilmente cancellata dalla cartina geografica.
Magari cambiando anche il corso della storia.

Raffaella Argentieri

1 Commento

  1. Catone disse: Chartago delenda est. Ma era Cartagine, la città che insidiava l’espansione della civiltà di Roma su tutto il Mediterraneo. Destino volle che fu distrutta, e Roma dominò sul mare. Ma non credo che qualcuno abbia deciso: Brundisium delenda est ( scusate il mio latino). Brindisi da distruggere? Cui prodest? ( tanto per rimanere sul classico) A chi gioverebbe? La città è già praticamente azzerata da vari anni, il suo sistema industriale in via di smantellamento , l’emigrazione dei giovani cresce , l’impoverimento generale pure , della disoccupazione non ne parliamo proprio, e solo abulia ed indolenza del popolo sono in costante aumento. Se scomparissimo dalla faccia della Terra ( cosa che stiamo facendo da soli, egregiamente e senza l’apporto di alcuno esterno) NON SE NE ACCORGEREBBE NESSUNO, e nettampoco, alcuno ne trarrebbe vantaggio o nocumento ( al di fuori di Brindisi).Cambieremmo magari il corso della Storia? No, al massimo la Storia ci scivolerebbe sopra, senza degnarci di uno sguardo.Mi spiace dirlo, ma se fossimo un’impresa , avremmo già dovuto portare i libri in tribunale……

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