Firme per mandare gli immigrati fuori Brindisi: ” Non siamo razzisti, questa città non è pronta ad ospitarli”

BRINDISI- In due ore raccolgono oltre 400 firme. Il comitato del quartiere Paradiso contro una tendopoli di immigrati in città questa mattina ha allestito un banchetto a due passi dalla chiesa per la raccogliere le firme da presentare al commissario prefettizio del Comune di Brindisi e al prefetto. Dopo la smentita della tendopoli al Paradiso la protesta continua, e il comitato la estende anche agli altri rioni. A firmare oggi erano invitati tutti. I toni si fanno più moderati rispetto alle ultime settimane. Almeno a parole.

 Il comitato presenta una proposta prendendo spunto da quello che è accaduto a Taranto e chiede di spostare gli immigrati in un’area extracittadina. Insomma non a Brindisi perché questa non sarebbe attrezzata.   Gli esponenti ripetono più volte di non essere razzisti, e di aver posto solo un problema anche per la vivibilità degli stessi immigrati. L’ex assessore di An Massimo Ciullo mostra una sentenza che lo vedeva come difensore gratuito di una ragazzina straniera contro l’infibulazione. L’ex consigliere Massimiliano Oggiano ( in passato anche lui di An) fa vedere invece le foto di un bambino di colore adottato a distanza.

Le firme saranno allegate ad un documento che prevede queste richieste:

  1.  verificare la sussistenza di eventuali responsabilità nella gestione del dormitorio di via Prov.le San Vito, anche in relazione ai danni subiti dalla struttura e alla presenza di un numero superiore di ospiti a quello consentito;
  2. rendere note le generalità e lo status degli immigrati che hanno fruito e che ancora fruiscono del dormitorio di via Prov.le San Vito, cioè se trattasi, e in che numero, di rifugiati, richiedenti asilo politico, altro tipo di migranti, con permesso di soggiorno o senza, esercenti un lavoro o meno, regolari o irregolari, uomini o donne, adulti o bambini;
  3. rinvenire incentivi o progetti finanziati che consentano il trasferimento verso altre sedi extracittadine degli immigrati ad oggi ospiti della struttura de qua, visto l’enorme sforzo già compiuto dalla nostra città in questo ambito (vd. recentissima decisione assunta dalla Prefettura di Taranto in merito allo sgombero dei migranti ospiti in un centro di accoglienza);
  4. concertare eventualmente con i datori di lavoro dei migranti regolari ed ingaggiati per attività lavorative soluzioni abitative presso gli stessi datori o presso strutture loro riconducibili anche al fine di scongiurare pericolosi assembramenti.

Firma gente di tutti i tipi. Scende da casa e lascia il posto di lavoro per apporre la propria firma. La gente parla di paura. Gli immigrati non li vogliono. A presidiare la raccolta firme ci sono gli agenti della Digos.

Dopo la raccolta il comitato si è recato in chiesa cercando don Cosimo Zecca, il parroco attaccato e insultato sui social ma anche con messaggi vocali diffusi ai residenti del quartiere nel quale veniva definito come “un giullare della chiesa, contro il quale sarebbero state raccolte delle firme per mandarlo via perchè era un male per i nostri figli”.

Ma come  ogni venerdì mattina  il prete si era recato nella sua casa di Leverano. “Ho cercato più volte un confronto e un dialogo- dice il sacerdote-ho anche lanciato un appello su BrindisiOggi ma nessuno lo ha raccolto. Sono sempre disposto ad incontrare tutti e parlare. Mi è stato addebitato un messaggio su whatsApp che non avevo scritto io in cui si diceva che la manifestazione del comitato non era autorizzata. Ma non era mio, io avevo solo rinviato  perchè mi era stato spedito. E nel messaggio scritto dai ragazzi del Cag si spiegava  che non ci  sarebbe stata alcuna tendopoli. Io sono pronto al dialogo”.

BrindisiOggi

3 Commenti

  1. Via dalla nostra città non si può più stare . Vivo a Brindisi da 38 anni e non è assolutamente andare in giro ed avere paura di incontrare gente di colore in giro mezzi nudi a fare i propri bisogni ovunque!!!MANDIAMOLI VIA

  2. Sono di Brindisi e mi dispiace dire che ho trovato ospiti maleducati e pericolosi che non ci facevamo andare in giro tranquilli.in particolare zona porta mesagne dove facevano i bisogni vicino alla porta (opera egregiamente restaurata) anche in pieno giorno.

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