Firmata la convenzione per salvare castello Alfonsino: 20mila per stilare il piano della svolta

BRINDISI-Un piano di valorizzazione complesso e dettagliato che punti a  identificare la destinazione d’uso del castello, quindi il suo recupero. Un piano che permetta al castello di Forte a mare di partecipare a dei finanziamenti.

castello alfonsinoFirmata la convenzione tra il Comune di Brindisi e Mecenate 90, associazione nata nel 1990 allo scopo di favorire collaborazioni tra enti pubblici, istituzionali e privati per tutelare,  valorizzare il patrimonio culturale italiano  e per promuovere  un turismo culturale. All’associazione il compito di stilare un piano a fronte di 20 mila euro che saranno versati dal Comune. Il responsabili del procedimento resta l’architetto dell’amministrazione comunale Maurizio Marinazzo. Il comitato scientifico dell’associazione è composto da Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Salvatore Carrubba, Giuseppe Galasso e Salvatore Veca, past presidente Alain Pierre Elkan.

Oggi la firma del documento alla presenza del sindaco Consales, del vice sindaco Pino Marchionna, dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti, dell’architetto Marinazzo e di Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90. L’associazione nel 2012 ha sottoscritto una convenzione con l’Anci (associazione comuni d’Italia)

 Secondo la prospettiva di Prato il piano sarà redatto in 4- 5 mesi. Si tratta di due fasi di lavoro, la prima prenderà avvio a settembre, la seconda a gennaio durante la quale sarà studiato un modello di gestione e di sostenibilità dello stesso bene.

“ Del castello Alfonsino c’eravamo già occupati nel 1993 e oggi come allora ci scontriamo con lo stesso problema, quella della titolarità del bene- spiega Prato- Il nostro intervento fu chiesto grazie ad un accordo che a quei tempi esisteva tra Comune ed Enel per il recupero della struttura. La questione della titolarità non è poi tanto cambiato”

Sul bene infatti insistevano vari poteri dal demanio militare al ministero alla Difesa, al ministero ai Beni Culturali  oltre alle difficoltà sulle servitù militari. Le cose nel tempo non sono mutate.

“Il nostro intento- continua il segretario generale di Mecenate 90- è quello di redigere un progetto forte che sia candidabile nei prossimi mesi ai Pon per i beni culturali. Si tratta di un bene complesso, che versa in una difficile situazione, per il quale sono necessarie molte risorse. Il piano non riguarderà solo il castello, ma la sua  integrazione e lo sviluppo con il resto dei beni che sono presenti in città.”

L’associazione intende coinvolgere le altre realtà del territorio che in questi anni si sono spese a  sostegno di Forte a mare, grazie alle quali i riflettori non si sono mai spenti.

La struttura negli ultimi tempi è abbandonato al degrado, il sindaco subito dopo il suo insediamento scelse di non versare più un euro sino a quando il castello non fosse entrato nella disponibilità della sua amministrazione. “Abbiamo sperperato per anni- ha detto Consales- soldi pubblici che hanno portato il castello a queste condizioni. Che  a nulla sono serviti”.

Intanto ora l’Alfonsino è  abbandonato a se stesso, in balia dei vandali e dei ladri che hanno portato via di tutto.  “La tutela del castello- conclude Prato- è una questione di ordine pubblico, si consumano quotidianamente dei reati”.

La sovrintendenza  in questi mesi contro le invasioni dei ladri ha stanziato 200 mila euro risorse per un sistema di video sorveglianza e per il ripristino dell’impianto elettrico. I lavori sono stati appaltati.

castello alfonsino interniNegli anni sono stati spesi milioni di euro per ristrutturare la meraviglia architettonica e storica, sola una parte per qualche anno è stata riaperta al pubblico, la restante è rimasta inagibile. Ma poi nulla di fatto, non è mai stata chiara la destinazione d’uso, non ci sono mai stati i soldi per la gestione, e nessuno ha candidato il bene a nuovi finanziamenti. Per arrivare ad oggi dove  nella struttura non si può più mettere piede.

 Lucia Portolano

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