Fiorello al Verdi racconta se stesso interpretando Modugno

BRINDISI- Racconta se stesso con un omaggio a  Domenico Modugno, questa volta Giuseppe Fiorello lo fa in teatro e racconta la  sua storia.  L’attore sarà in scena al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi martedì 18 e mercoledì 19 febbraio (ore 20.30) con «Penso che un sogno così…», uno spettacolo nel quale, spiega egli stesso, «salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare romanzate. È davvero difficile descrivere con parole la trama di questo spettacolo».

Nel recital, scritto a quattro mani con Vittorio Moroni e diretto da Giampiero Solari, Giuseppe Fiorello incontra (e parla con) se stesso bambino, ride della sua timidezza e fa rivivere le storie, le immagini e i racconti del padre attraverso le canzoni di Modugno. Dai personaggi di paese alle feste patronali, dai viaggi fatti su una vecchia utilitaria a quelle poesie in musica che raccontavano un’epoca di grande vitalità. «Mio padre voleva fare l’artista ma non è mai riuscito a realizzare quel sogno perché non era facile. Lui è il protagonista di questo spettacolo, quindi finalmente ho realizzato il suo sogno: salire sul palcoscenico e fargli raccontare una storia».

Fiorello rovista tra i ricordi e ritrova la sua timidezza; chiuso e taciturno, faticava a confessare il suo sogno, che poi era lo stesso di Modugno: quello di un ragazzo del sud che guardava ammirato al mondo del cinema, del teatro e della musica..

Accompagnato sul palco da due musicisti, Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, Fiorello canta «Lu minaturi», «Malarazza», «Meraviglioso», «Lu pisci spada», «La lontananza», «Vecchio frack», trascinando il pubblico nelle atmosfere di un’Italia in pieno boom economico che non smetteva di guardare avanti e di sognare. Cantando «Nel blu dipinto di blu».

«Modugno per me non è stato solo una storia da raccontare – spiega Fiorello – o un personaggio da interpretare, ma la possibilità di ritrovare un tempo lontano rimasto sempre dentro di me. Ricordo, e sembra ieri, quando lo vedevo in televisione in bianco e nero. Era così forte, sfrontato, sicuro di sé. Ci sedevamo sul divano e rimanevamo incantati a guardarlo. Mi voltavo verso mio padre e la somiglianza era impressionante. Sembravano due fratelli. Con mio padre – continua Fiorello – facevamo dei viaggi lunghissimi in macchina verso il mare. E anche allora Modugno era lì, instancabile colonna sonora impressa nella mia memoria».

Dopo una lunga tournée nei teatri d’Italia (ben 34), lo spettacolo si concluderà con due date negli Stati Uniti, i primi di aprile, ad Atlantic City e al Foxwoods Resort Casino di Ledyard: «un altro piccolo sogno che si avvera».

BrindisiOggi

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