MESAGNE – “Nessuna delle mie parole può esprimere la segreta agonia della mia anima”. Vengono alla mente le immortali parole del David Copperfield di Charles Dickens quando Rita Muri, la mamma di Melissa Bassi, la 16enne uccisa dalla bomba di Giovanni Vantaggiato due anni fa, si presenta al microfono, di fronte alla tomba di sua figlia, alla conclusione della fiaccolata in memoria della sua bambina. Poche parole che le rimangono strozzate in gola, tanta è la commozione. «Ringrazio tutti, per noi è importante che voi siate qui».
Non ce la fa, Rita, pur dando fondo a tutte le riserve di energia in suo possesso. Massimo, invece, era munito di un promemoria, prendendo l’emozione in contropiede. «Come si fa quando si costruisce una casa – spiega il papà di Melissa – comincio i miei ringraziamenti dalle fondamenta». È lungo, l’elenco di Massimo: comincia da chi ha reso realtà la costruzione del nuovo sepolcro di Melissa, fino ad arrivare ai presenti, passando per le istituzioni presenti, dall’avvocato, presidente del consiglio comunale e, ormai, amico fraterno Fernando Orsini, fino al sindaco Franco Scoditti, passando per tutti quelli che, in questa giornata carica di emozioni, si sono affacciati per ricordare la loro Melissa.
La fiaccolata di stasera doveva rivestire il ruolo di cerimonia di punta del secondo anniversario della strage del Morvillo-Falcone e così è stato. Lo avevano predetto Azzurra Camarda e Selena Greco, due delle vittime scampate alla furia del killer di Copertino. Hanno stretto tra le mani lo striscione col volto sorridente della loro amica e la scritta, semplice, “Per Melissa” per tutto il tragitto del corteo, insieme alle altre due ragazze mesagnesi che si sono salvate, quel giorno: le sorelle Vanessa e Veronica Capodieci. Dal piazzale antistante il Comune, il serpentone di fiaccole e palloncini bianchi si è mosso verso il cimitero, non dimenticando la sosta sotto casa di Melissa.
Un saluto all’unisono si è levato dalla lunga coda: “Ciao Melissa!”. Le prime file sono occupate dalle ragazze e dai loro amici. Le loro famiglie sono mischiate tra la folla. Anche Massimo e Rita, sottobraccio, seguono il corteo, in mezzo alla gente. Quando si varca l’ingresso del cimitero, però, tutto cambia. L’aria si carica d’emozione: un vortice di sentimenti si condensa sopra al monumento costruito da Massimo per Melissa. Si susseguono gli interventi, tutti di alto profilo, del sindaco, del parroco, e la lettura da parte di Azzurra di un brano tratto da un tema di Melissa. Argomento: l’amicizia. I palloncini bianchi portati dai bambini lungo le strade del paese vengono fatti librare in cielo: le tenebre vengono rischiarate dal loro candore.
La conclusione della serata è dedicata al saluto: tutti sono passati dalla “cameretta di Melissa” per darle un bacio e non farla sentire sola. La sua firma autografa è stata incisa sul marmo insieme alla sua ultima pagella ed è bello immaginarla alla scrivania o appoggiata sul letto a ricevere tutto l’affetto che, stasera, Mesagne, la sua Mesagne, le ha tributato. Dopo stasera è chiaro a tutti che Melissa non sarà mai sola. Non solo il 19 maggio.
Maurizio Distante
Ciao dolce angelo,
da quel triste giorno ti ho pensato sempre come avessi perduto una figlia. Spero, ovunque tu sia, abbia trovato un mondo migliore e tante persone che ti amano tanto quanto la tua mamma, il papà e tutte le persone care che avevi intorno a te. Ti voglio un bene immenso. Antonella