BRINDISI- Sarà lo spettacolo “Nuda” il prossimo 8 settembre, nel suggestivo scenario del Parco Archeologico di S. Maria di Agnano ad Ostuni, ad aprire il cartellone del Festival BorgArti. Con la regia di Maurizio Ciccolella, interpreti Sara Ercolani, Flavia Muri e Matteo Maci, per la produzione Associazione S.M.T.M., “Nuda” nasce dall’idea di raccontare la donna in modo non convenzionale e lo fa incontrando i testi del celebre Stefano Benni.
Lo spettacolo si snoda attraverso le storie di alcune donne che creano, ciascuna nella propria follia, un piccolo capolavoro di verità, specchio dell’Italia di oggi, cui lo spettatore assiste catturato come in un giro di giostra, mossa in un climax di comicità. Le storie sono tratte da “Le Beatrici”, che lo stesso Benni ha concesso in uso per lo spettacolo.
Lo spettacolo, che ha già visto diverse repliche e raccolto diversi consensi, è stato riformulato nelle scenografie e nel cast: Flavia Muri, alunna della Scuola d’arte drammatica della Puglia Talìa e diplomata presso il Conservatorio “G. Paisiello” di Taranto in canto, è entrata da poco nella produzione. Grazie alla sua specifica preparazione la giovane artista ha dato la possibilità alla regia di introdurre brevi esecuzioni liriche nel corso dei monologhi, che amplificano la dimensione ironica del surreale della scrittura di Benni.
“Nuda” è il primo di otto spettacoli del ricco cartellone che per tutto il mese di settembre animerà i borghi antichi tra Ostuni e Carovigno con l’obiettivo di valorizzare gli artisti under 35.
È disponibile il trailer dello spettacolo al canale Youtube della Scuola Talìa al link https://youtu.be/2MVp0ryLt5c
Si continua il 9 e il 10 a Carovigno con due opere prime: “St’Amèrica” di Giuseppe Convertini e “La Famiglia d’Amato” di Maurizio Ciccolella, messi in scena nell’anfiteatro del Parco delle Colonne.
In entrambi gli spettacoli gli interpreti sono: Mino Leone, Miriam Cascione, Lorenzo De Simone, Enza Marzio, Lello Galasso, Franco Niccoli.
Lo spettacolo “St’Amèrica” è il frutto di una ricerca sugli emigranti italiani in America. Si racconta la torbida storia di una famiglia pugliese, emigrata negli Stati Uniti negli anni ’50, declinata oltre che dagli interpreti anche da immagini multimediali del “sogno americano”.
“La Famiglia d’Amato” è un dramma/inchiesta sulla famiglia D’Amato. Una famiglia di immigrati pugliesi che arrivò a New York, negli anni ’50, in cerca di fortuna. Nell’opera “Uno sguardo dal ponte” di A. Miller, il ponte che collegava la ricca e lussuosa Manhattan, alla misera e grigia Brooklyn – dimora esclusiva di immigrati – rappresentava il passaggio ipotetico dall’ emarginazione all’integrazione sociale. La famiglia D’Amato, infatti, rimase a Brooklyn, nella periferia della città, senza mai realizzare il “sogno americano”. Lo spettacolo, attraverso un’ indagine sulle periferie del nostro territorio, pone l’attenzione sul perché questi fenomeni di immigrazione, in fin dei conti, si assomigliano tutti.
Ad introdurre gli spettacoli delle video interviste a persone che hanno vissuto nel bene e nel male un’esperienza di emigrazione.
Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Culturale ed Artistica S.M.T.M. con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” e il partenariato dei Comuni di Carovigno e Ostuni.
È possibile approfondire le tematiche del progetto e il programma degli spettacoli visitando la pagina www.scuolatalia.it/borgarti
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero e gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili, massimo 200. Porta ore 20.00 Sipario ore 20.30
BrindisiOggi
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