MESAGNE – La città di Mesagne ha ospitato, dal 9 al 14 settembre scorso, la seconda edizione della festa provinciale dell’Avis, dopo la prima tenutasi a San Vito dei Normanni lo scorso anno. Martedì 9 settembre, i lavori sono stati inaugurati dal convegno “L’associazione in movimento” che ha affrontato il tema cardine della manifestazione, illustrandone il futuro possibile, probabile e auspicabile. Sono intervenuti alla discussione Rosaria Magrì, presidente dell’Avis di Mesagne; Franco Scoditti, sindaco della città; Egidio Conte, presidente provinciale dell’associazione; Ruggiero Fiore, presidente regionale Avis.
A portare il proprio contributo in termini di elaborazione, raccontando esperienze associative nate, cresciute e sviluppatesi a migliaia di chilometri di distanza, è intervenuto Gianpietro Briola, direttore sanitario dell’Avis Lombardia. “Il marketing sociale” è stato l’argomento del secondo seminario, volto a migliorare la comunicazione all’esterno dell’operato dei volontari. Infine, l’ultimo convegno in cartellone è tornato a interrogarsi sul modello associativo da proporre: “L’associazione: in che modello siamo e verso quale potremmo tendere”. Nei giorni successivi sono state tante le attività che hanno animato la festa: su tutte, il torneo di calcio a 5 riservato ai giovani e ai meno giovani atleti tesserati Avis.
La vittoria è andata alla compagine di Latiano. Domenica, in conclusione della manifestazione, si è celebrata una messa in chiesa madre, a Mesagne, cui è seguito un corteo per le vie della città che è terminato in piazza Commestibili dove “La compagnia group” ha messo in scena lo spettacolo musicale “Life is life”. L’Avis, con questa seconda festa provinciale, si è concentrata a rinsaldare le fila dei propri volontari, mettendo al centro della discussione i temi della promozione e della sensibilizzazione. Sembrano lontani, quindi, i tempi in cui le frizioni con la locale Asl avevano messo a rischio gli appuntamenti con le donazioni.
Dopo un periodo di impasse, infatti, le raccolte associative sono riprese con un ritmo più o meno regolare che ha permesso di risollevare le statistiche del sangue in provincia. Ora, il prossimo banco di prova ci sarà nel 2015, quando le direttive dell’Unione Europea imporranno la certificazione delle sedi usate per le raccolte, misura che dovrebbe far trovare tutti gli attori coinvolti pronti entro la fine dell’anno in corso.
Maurizio Distante
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