BRINDISI – Il Comando della polizia locale di Brindisi festeggia San Sebastiano. Un anno difficile che ha visto gli agenti impegnati anche con la pandemia. Molti di loro si sono contagiati con le difficoltà della carenza di organico. Pubblichiamo il discorso integrale del comandante Antonio Orefice.
Saluto e ringrazio le Autorità intervenute, le Signore e i Signori tutti.
Ringrazio S. E. Mons. Domenico Caliandro, per la consueta gradita ospitalità.
Un grazie particolare, per essere presenti, a S.E. il Prefetto, al Sig. Presidente del Tribunale, al Sig. Procuratore capo, al Sig. Questore, ai Sigg.ri Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Guardia Costiera, con tutti i quali abbiamo un dialogo operativo sempre fattivo.
Un deferente saluto rivolgo ai rappresentanti delle Forze Armate – ringrazio il Contrammiraglio Galiuto per essere qui – la cui presenza conferma lo storico e inscindibile legame con la Città di Brindisi.
Un saluto e un ringraziamento molto sentiti a tutti i Sindaci e ai colleghi dei Comuni venuti dall’intera Provincia, con i quali il legame professionale è sempre più solido.
Quella di San Sebastiano è la principale, se non l’unica, occasione nella quale non solo la Polizia Locale, ma l’ente Comune, incontra le Istituzioni del territorio.
Nel 2020 la pandemia ancora in corso ha contribuito a confermare, nel sistema ordinamentale, il ruolo sempre più essenziale delle polizie locali nella gestione della sicurezza urbana, estendendo nella realtà tale concetto, in continuo divenire, anche alle funzioni di sicurezza sanitaria.
Numerose sono state e continuano ad essere le norme e le prassi che richiamano costantemente, consolidandolo, il necessario supporto delle polizie locali, soprattutto nell’accezione di polizia di prossimità. Colpisce come alla richiesta impellente di coinvolgimento della categoria da parte degli organi di governo di qualunque livello, ci sia stata una risposta immediata ed efficiente, a conferma di come i corpi e i servizi presenti in ogni comune dell’intero territorio nazionale fossero da tempo pronti, grazie alla peculiare capacità di adeguamento e adattamento che caratterizza la nostra funzione. Anche questa esperienza sta dimostrando, ove ce ne fosse bisogno, che senza copiare (talvolta male, aggiungo) le funzioni e i compiti degli organismi a competenza generale, le polizie locali hanno ambiti e capacità di azione peculiari. Si pensi, oltre che alle storiche attività di polizia stradale e, in particolare, dell’infortunistica, alle molteplici declinazioni della polizia amministrativa: tutte materie catalogabili nella sicurezza urbana, caratterizzata dall’univocità del sistema di prevenzione.
La specificità del ruolo scaturisce, al di là della necessaria competenza tecnica, proprio dalla predisposizione all’adattamento organizzativo, cui si accompagna la conoscenza capillare del territorio. Le nostre peculiarità ci consentono sovente di anticipare quanto viene successivamente disciplinato dal Legislatore: se riflettiamo, per un momento, ci accorgiamo come l’ordinamento – sia statale sia regionale – non faccia altro, nelle fonti normative, che prendere atto del nostro agire già realizzato. Certo, dobbiamo migliorare nell’autoconsapevolezza del nostro ruolo, talvolta percepito come “secondario” o di minore importanza: ma così non è, dal momento che siamo in prima linea nel rispondere ai bisogni di legalità e sicurezza delle comunità amministrate, da un osservatorio peraltro più prossimo al cittadino. Occorre, piuttosto, esigere la disponibilità di maggiori risorse, migliori modelli organizzativi, più attenzione da parte di chi amministra la Cosa pubblica, magari pervenire alla necessaria e ineludibile legge di riforma che potrebbe, finalmente, vedere la luce quest’anno.
Il fondamentale ruolo delle polizie locali durante l’emergenza è riconosciuto anche dalle Regioni: prova ne è il coinvolgimento prioritario – anche mediante la previsione di risorse dedicate – nelle attività di controllo, pur essendo emerse le criticità del sistema competenziale in materia di polizia amministrativa locale tra Stato e Regioni.
Il 2021 sarà probabilmente l’anno che vedrà finalmente attivare i corsi di formazione da parte della istituita Scuola regionale, necessaria chiave di volta per fare assurgere le polizie locali ad una dignità professionale troppe volte rimessa alle sole, pur straordinarie, capacità degli individui che le compongono.
In tale contesto, la Polizia Locale di Brindisi si è attivata, sempre con ritmi incalzanti, a mettere in atto ogni azione necessaria a dare efficienza al Corpo e ai servizi resi alla cittadinanza, sulla scia della recente impostazione organizzativa. A partire dalle attività di contrasto all’abbandono di rifiuti – che segnano un rilevante incremento, anche grazie all’impiego di tecnologie e di quotidiani controlli dedicati – o a quelle volte alla tutela degli animali da affezione, che stanno portando notevoli risultati nella diffusione di un maggior senso di responsabilità nei proprietari, come nell’efficiente sistema di gestione delle colonie feline. O, ancora, all’importante funzione educativa alla legalità nelle scuole di ogni ordine e grado, per quanto rallentata dalla pandemia in atto.
Fondamentale compito del Corpo – anche nell’affermazione della cultura della legalità in questa città, memori delle vicissitudini legate, nel recente passato, alla gestione del patrimonio abitativo pubblico – è quello degli sgomberi di alloggi occupati abusivamente: attività effettuate senza clamore, col necessario tatto, ma anche con la consapevolezza di operare un cambiamento nella cultura della prevaricazione delle regole e delle persone. A tal proposito mi sia consentito esprimere un plauso alla Procura della Repubblica, sotto la cui direzione affermiamo le nostre qualità di organi di polizia giudiziaria in ambiti che sono i più consoni alle attività di istituto delle polizie locali, nonché ringraziare i colleghi delle Forze dell’Ordine che ci supportano in queste delicate attività.
Estremamente qualificanti sono i risultati ottenuti in materia di infortunistica stradale. L’elevata professionalità degli Operatori ha consentito di intervenire, per almeno 18 ore al giorno, ogni giorno, su pressoché tutti i sinistri che si verificano sull’intero territorio comunale: la ridotta circolazione di persone e veicoli per le misure sanitarie ha comportato, nel 2020, un decremento per oltre il 27%, con 590 sinistri rilevati, uno dei quali mortali, a fronte degli 817 rilevati l’anno precedente.
Potremmo e vorremmo manlevare da tale specialistica incombenza gli altri organi di polizia stradale anche per le restanti ore notturne, se solo la sottodimensionata dotazione organica del Comando di Brindisi – ma parlo anche a nome dei colleghi degli altri Comuni – non lo impedisse.
Preme sottolineare anche in questa sede la quotidiana coesione fattiva tra colleghi dipendenti da enti locali diversi, palesata – dopo la straordinaria pagina scritta in occasione dell’evacuazione dovuta al disinnesco dell’ordigno bellico – dall’arrivo in Città, il 9 ottobre scorso, di una tappa del Giro d’Italia di ciclismo. Ancora una volta i colleghi provenienti dai Comuni della Provincia e da altre città della Puglia hanno dimostrato, oltre alla già nota professionalità, apprezzata dai cittadini, un non scontato entusiasmo nell’offrire la propria disponibilità a collaborare. Il supporto dei colleghi di altri Comuni ci consente di far fronte a eventi di portata eccezionale e, quindi, solo occasionalmente.
Siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie nelle quali si dibattono i Comuni, ma il potenziamento dei Corpi è elemento caratterizzante e imprescindibile per la crescita civile e l’affermazione del rispetto delle regole di cui le Città avevano, hanno ed avranno sempre più bisogno. Colgo anche questa occasione per sottolineare che la riduzione di personale, prossima al 50% rispetto alle unità operanti vent’anni fa, costituisce un pericolo da non sottovalutare; si sta rischiando di perdere concretamente il contatto col territorio, aumentando il divario tra Comune e cittadini. E questo nonostante il rendimento individuale degli operatori sia elevatissimo. Ma tale efficienza dei singoli si scontra, purtroppo, col dato, impietoso, del numero complessivo troppo ridotto degli operatori. Lo scorso anno non si è proceduto all’assunzione di alcun agente nella Città di Brindisi: continua ad aggravarsi una carenza strutturale già drammatica, che rischia di creare difficoltà all’idoneo adempimento di servizi essenziali. Chiediamo, dunque, di esser messi nelle condizioni di prestare maggiori e migliori servizi.
Pur nelle difficoltà finanziarie, con l’accortezza che contraddistingue anche la gestione delle risorse rivenienti ai sensi dell’art. 208 del Codice della strada, perseguiamo nel nuovo anno obiettivi di potenziamento e miglioramento della nostra azione: da un lato dando rinnovato vigore all’azione formativa in house, dall’altro dotando il Comando di una sala operativa tecnologicamente avanzata.
Ringrazio il Sindaco Riccardo Rossi, l’Assessore Tiziana Brigante e gli altri componenti la Giunta che, pur nelle difficoltà finanziarie dell’Ente, non fanno mancare la loro vicinanza, palesando quotidianamente un rispetto per le prerogative e il ruolo di dipendenti, funzionari e dirigenti, non sempre scontato nella Pubblica Amministrazione. Un grazie anche al Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Cellie, per la discreta ma attenta presenza, e ai Consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, purtroppo oggi assenti fisicamente per le prescrizioni Covid.
Da ultimo, non per importanza, ringrazio i miei Collaboratori, che invito a resistere, nonostante le carenze di organico li portino a moltiplicare gli sforzi, già di per sé impegnativi, e ad operare con una costante tensione al miglioramento, non solo individuale ma di gruppo. La nostra attività è a forte connotazione altruistica. La pandemia ci ha ricordato che ognuno è collegato all’altro: stavamo perdendo lo spirito di solidarietà e altruismo, che permea anche il nostro lavoro. Solo agendo in maniera interdipendente supereremo questa difficile pagina epocale e faremo crescere la nostra professionalità.
La sintesi migliore è stata recentemente ben espressa da Papa Francesco: nessuno si salva da solo. Chi ha compiti di responsabilità – e ognuno di noi ce li ha – anteponga la logica del bene comune alla promozione personale; chi non ha la capacità di dire “noi” invece di “io”, non è all’altezza della situazione.
Auguri!
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