BRINDISI- Si attendeva solo il giorno perché la notizia delle sue dimissioni era ormai cosa nota. E quel giorno è arrivato. Il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese si dimette, lascia il suo incarico. Questa mattina ha consegnato ufficialmente le dimissioni che entreranno in vigore tra 20 giorni, e nel primo pomeriggio lo ha comunicato alla stampa. Ha svuotato anche i cassetti. Per lui finisci qui, almeno nel palazzo della Provincia. “Ho chiesto ai dirigenti di presentare i conti dell’ente e le conseguenze della spending review, mi hanno riferito con carte alla mano che per poter approvare gli equilibri di bilancio dovrei aumentare le tasse ai cittadini e tagliare i servizi. Non sarò io il presidente che farà tutto questo”.Precisa che a chiederlo è stato il consiglio provinciale il 25 luglio scorso, quando con l’adozione di un ordine del giorno gli fu dato mandato di porre in essere tutte le azioni per salvare la Provincia di Brindisi dalla soppressione, ma anche di continuare ad amministrare senza però aumentare le tasse e togliere i servizi. “Non posso mantenere questo impegno- spiega Ferrarese- a causa dei tagli previsti nella spending review. Stando così i conti dovrei aumentare la Rc auto , chiudere l’università, fermare il trasporto dei disabili, non assicurare le nostre strade e non dare più un euro alla cultura, quindi anche al Teatro Verdi. Ma io non ci sto, noi andiamo via facendo risparmiare all’ente 1milione e mezzo di euro tra consiglieri e giunta, così che quelle risorse potranno essere usate per il sociale”. Ferrarese dimissionario lancia l’ennesima frecciatina ai parlamentari locali, tutti, di destra e di sinistra: “Non hanno fatto nulla- dice- per evitare che questa provincia fosse demolita, annullata, cancellata. Parlano ora, ma ormai è troppo tardi”. E prima di congedarsi annuncia di aver compiuto in mattinata l’ultimo atto da presidente, facendo depositare la richiesta di costituzione di parte civile dell’ente nei confronti del procedimento giudiziario contro Enel. “Chiediamo alla società elettrica 500 milioni di euro, e un danno ambientale di 75 milioni di euro sino al 2006- afferma Ferrarese- Ho cercato di salvare questa Provincia, e lo farò anche dall’esterno”.
In Provincia Ferrarese non tornerà più, indipendentemente dai 20 giorni. Il consiglio provinciale fissato per venerdì sugli equilibri di bilancio ovviamente non avrà la maggioranza. Intanto il presidente uscente si prepara per affrontare una nuova campagna elettorale per un posto alla Camera dei deputati. Ma resta aperta la porta verso le regionali, strada molto più complicata. Ed è chiaro che passare per un presidente che aumenta le tasse non sarebbe giovato alla causa, opportunità politica che avrà valutato bene. Ma su questa insinuazione l’ex presidente di Confindustria ha detto: “Se andiamo via l’ente risparmierà 1 milione e mezzo all’anno, almeno alcuni servizi saranno garantiti”.
A breve la Provincia sarà commissariata, così come il 31 dicembre prossimo sarà cancellata.
Lucia Portolano
Commenta per primo