
BRINDISI-Troppo doloroso lasciare la propria creatura, anche se ormai cresciuta e con le ali proprie per poter volare. Troppe difficile far a meno di quelle emozioni e lasciarle nel cassetto dei ricordi. E così Massimo Ferrarese, patron della New Basket Brindisi, resta nella società anche per quest’anno. Lo ha annunciato lui stesso subito dopo l’assemblea dei soci tenutasi ieri pomeriggio. Ha scritto un lungo post su facebook rivolto ai tifosi, ripercorrendo i dieci anni di storia della squadra brindisina: dal buio alla luce dell’olimpo del basket. Ferrarese non molla nonostante alcune voci che circolavano negli ultimi mesi, e nonostante qualche avversario “politico e non” sperava di non averlo più tra i piedi, almeno quando si parlava di basket. Il patron resta a fare il presidente onorario. L’avventura per lui continua con il presidente Nando Marino e gli altri soci Pino Marino’, Sergio Ciullo, Nico Carparelli e Giuseppe Vetrugno,
Con questo post Massimo Ferrarese annuncia ai tifosi la decisione di restare:
“E’ terminata ora l’assemblea della New Basket Brindisi nella quale dovevo decidere se continuare questa avventura come socio e quindi come presidente onorario. Mentre mi avviavo alla sede nella mia mente ho rivissuto questi dieci anni meravigliosi, durante i quali siamo partiti da Ribera, in serie B/2, per arrivare in Olanda, a giocarci una coppa europea. Sono stati dieci anni in cui abbiamo sofferto, gioito, festeggiato, in cui abbiamo riportato il nome di Brindisi ai vertici dello sport nazionale e siamo stati fieri di passare dalle piccole palestre di provincia ai più importanti palasport del basket nazionale, sempre con il nome di questa città stampato sulle maglie.
Ricordo ancora oggi il sorriso di Dan Peterson e Antonio Corliano’ quando nel 2004, al porticciolo turistico, gli promisi che la New Basket sarebbe tornata a battere l’Olimpia Milano. Quello di Dan fu un sorriso quasi di compatimento. Lo abbiamo fatto davvero. E ricordo quando giurai ai tifosi che saremmo arrivati a giocare in Europa. E lo stiamo facendo.
Nel corso di questa avventura sono cambiati giocatori, allenatori, dirigenti, ma non è mai mutata la passione con cui ho affrontato ogni campionato, sentendomi sempre più preso dallo spettacolo che questo sport sa riservare e dall’entusiasmo di un pubblico che, sempre più numeroso, tornava ad affollare le gradinate del Pala Pentassuglia.
Ho ricordato la promozione in serie B1 con i fantastici canestri di Bonaccorsi, quella in A2 con quelli di Muro e la fantastica passerella di Scafati con Crispin e Thomas con i quali abbiamo conquistato la serie A1 e pensavo che resteranno per sempre impressi nel mio cuore e nella memoria i cortei che terminavano in piazza Vittoria con bagno nella fontana.
Ma ho anche ricordato la delusione della retrocessione e quella drammatica partita in casa con Avellino: lì poteva essere la svolta, mollare tutto o rilanciare. Amavo troppo questa squadra e mi rimboccai le maniche mettendo insieme un gruppo di imprenditori amici per ritornare subito in serie A.
In effetti questi dieci anni sono stati un vortice di sentimenti e di emozioni perché non c’è avventura politica o imprenditoriale che possa scatenare l’adrenalina, la gioia, le lacrime provocate da una promozione o da una retrocessione. E resteranno per sempre nel mio cuore essendo diventate parte della mia vita.
L’ultimo pensiero e’ poi andato ai tifosi, con i quali ho condiviso quest’avventura, e che mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto, anche e soprattutto nei momenti in cui le cose non andavano bene. Sono stati il loro calore, la loro passione e la loro vicinanza i veri motori della mia voglia di andare avanti e di raggiungere nuovi successi. Sono loro la vera serie A e non potranno mai temere di essere retrocessi.
Per tutto questo, dopo un mio intervento in assemblea, ho comunicato ai miei amici soci, Nando Marino, Pino Marino’, Sergio Ciullo, Nico Carparelli e Giuseppe Vetrugno, che continuerò a sostenere questa società con tutto me stesso. #forzaBrindisi”
BrindisiOggi
Tutto bello il discorso dello sportivo Ferrarese,fatto di cuore ma non a caso. Secondo me,e la sua storia politica c’e’ lo insegna,in questo Lui si aspetta il “Revolving” che lo ha fatto andare in politica,e dopo la piccola delusione nelle Europee,puntera’ senz’altro alle prossime Regionali.
Lo sport da’ molto alla politica,ma non sempre,e se ci ha preso per i fondelli una volta,perseverare sarebbe diabolico. Da sportivo gli credo,ma da elettore NO.