CAROVIGNO- Gli agenti della polizia locale di Carovigno hanno fermato quattro motociclisti mentre, passando per la Zona Speciale di Conservazione di Torre Guaceto, si apprestavano ad entrare in riserva. Il Consorzio di Gestione dell’area protetta: “Ringraziamo il comando, solo così possiamo proteggere il Parco”.
La buona notizia è delle ultime ore. Nell’ambito di un’attività coordinata di controllo del territorio, gli agenti della polizia locale hanno individuato quattro motociclisti pochi metri prima che invadessero la riserva di Torre Guaceto con i loro mezzi.
Il fermo nella Zsc Torre Guaceto-Macchia San Giovanni è il frutto degli appostamenti in borghese e in divisa organizzati nelle ultime settimane dalla stazione di Carovigno.
“Ringrazio il comandante Lorenzo Renna e tutti gli agenti della polizia locale per l’attività svolta a Torre Guaceto – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, solo con un impegno costante delle Autorità possiamo mettere al riparo la riserva e gli animali che la abitano da chi in sfregio all’ambiente e alla fauna selvatica, irrompe in moto, con cani, droni e calpestano le delicate dune già messe a dura prova dai cambiamenti climatici. Sappiamo che le risorse a disposizione per il controllo del territorio sono limitate, ma auspichiamo che l’occhio vigile delle Autorità – ha chiuso Malatesta -, protegga sempre con maggiore efficacia questo gioiello naturalistico che ci invidia tutta Europa”.
Alcuni divieti possono apparire ingiustificati agli occhi di chi vorrebbe muoversi liberamente in riserva.
Occorre quindi spiegare l’importanza ed il senso delle norme di tutela di Torre Guaceto.
L’accesso dei mezzi a motore è vietato perché questi creano impatto sull’ecosistema protetto e il danno arrecato all’ambiente e agli animali peggiora drasticamente in presenza di motocross che sfrecciano nei delicati habitat, mettendo anche a repentaglio la vita degli esemplari di fauna. Così come, basta il solo passaggio di un cane per disturbare gli animali che vivono a Torre Guaceto, e a tal proposito si ricorda che in riserva nidifica il fratino, specie a rischio di estinzione https://www. riservaditorreguaceto.it/ index.php/it/notizie-e-foto/ notizie/item/218-aperta-la- stagione-del-fratino-a-torre- guaceto-aiutateci-a- proteggere-il-primo-nido.
La presenza di droni spaventa e spinge alla fuga i volatili che, sopravvissuti alla migrazione, si fermano per trovare ristoro, e va da sé che costringere un animale già debilitato a rimettersi in volo vuol dire esporlo al rischio di non farcela.
Non si deve in alcun modo calpestare le dune perché queste, oltre ad essere un habitat popolato da specie vegetali e animali di grande pregio, sono già in continua riduzione a causa della crescente forza dei moti ondosi (causata dall’innalzamento della temperatura del mare a livello globale) che ogni anno distruggono una nuova porzione di duna.
Il Consorzio di Gestione dell’area protetta, dal canto suo, prosegue e implementa le attività di sua competenza, ossia di informazione e sensibilizzazione della comunità locale e dei turisti circa le peculiarità dell’ecosistema della riserva e, quindi, dei divieti imposti per la sua salvaguardia.
Importante è lo sforzo fatto nelle scuole per stimolare lo sviluppo di una coscienza ambientale nelle giovani generazioni e di comunicazione dentro e fuori il parco, che, peraltro, sarà implementato nelle prossime settimane.
Cruciale per la tutela di Torre Guaceto è l’impegno dei tanti, la maggior parte, utenti che la vivono in modo sostenibile, rispettandola e prendendosene cura in prima persona.
Si invita quindi, chiunque assista ad eventi che violano lo status di tutela della riserva a segnalarli alle Autorità competenti, quindi, polizia locale, carabinieri forestali e capitaneria di porto.
Torre Guaceto è un bene universale e spetta a tutti proteggerla.
BrindisiOggi
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