BRINDISI- Erano stati rinviati a giudizio nel 2012 oggi arriva la sentenza di assoluzione perché il reato non sussiste per il colonnello dei carabinieri Gennaro Ventriglia, il capitano Giambruno Ruello, entrambi difesi dall’avvocato Massimo Manfreda e il luogotenente Domenico Salvatore Carluccio, difeso dagli avvocati Gianvito Lillo e Vincenzo Farina.
L’accusa girava intorno ad una pistola di servizio ritrovata modificata, con un caricatore diverso da quello di ordinanza. Ventriglia e Ruello, che allora erano ai vertice del Reparto operativo provinciale dei carabinieri di Brindisi erano stati accusati di favoreggiamento aggravato e continuato , mentre Carluccio (luogotenente del reparto operativo carabinieri di Brindisi) accusato di porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico, di porto abusivo di munizioni da guerra e di alterazione di arma aggravata.
I fatti risalgono al 2010, quando Carluccio denunciò una presunta rapina dell’arma di ordinanza, ritrovata poi due ore dopo a Torre Santa Susanna, città del luogotenente, da un passante. Ma l’arma era stata alterata, aveva un caricatore diverso da quello di ordinanza, con alcuni colpi in più.
La pistola ritrovata era stata restituita, così come era, dal colonnello Ventriglia e il capitano Ruello a Carluccio. Ciò che è stato contestato ai due militari è quello di non aver sequestro l’arma, intesa come corpo del reato, in quanto le indagini avrebbe portato a pensare che in realtà la rapina non era mai realmente avvenuta. Da qui l’accusa di favoreggiamento per il colonnello e il capitano. Ma la difesa sostenuta da Manfreda ha convinto il giudice Paola Liaci dell’innocenza dei due imputati, lo stesso è avvenuto per il luogotenente Carluccio. Il gup ha emesso la sentenza di assoluzione.
Lu.Po.
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