Fatture fittizie per bunkeraggi inesistenti, giro milionario, in manette un rivenditore di carburante e 8 persone

BRINDISI- Emetteva fatture fittizie certificando un’attività di bunkeraggio che in realtà con c’era,  beneficiando delle agevolazioni fiscali previste per il carburante da pesca, in manette un rivenditore di carburante ed altri 8 soggetti, tutti comandanti e titolari di motopescherecci.

A finire nella rete della Guardia di Finanza di Bari con la collaborazione dei colleghi di Brindisi, Luigi Velletri, 55 anni di Fasano.

DI NAPOLIL’uomo, rivenditore autorizzato della Albergo Petroli di Bari, totalmente estranea alla vicenda, aveva messo su un giro  d’affari milionario. Le accuse contestate sono: associazione a delinquere, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici-oli minerali, dichiarazione fraudolenta mediante artifici, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

PM CHIMIENTIL’indagine delle fiamme gialle parte , che risale al febbraio 2014,  da una semplice verifica fiscale a carico dell’uomo che gestisce un impianto autonomo di carburanti  per pescherecci, quindi esente dalle assise e dall’imposta di consumo e non imponibili ad IVA, nel porto di Savelletri, e svolge attività di buncheraggio anche a Brindisi e Monopoli. L’accertamento comprende gli ultimi quattro anni di attività.  Ad insospettire i militari durante l’attività di controllo una contabilità aziendale parallela a quella ufficiale, una serie di documenti cartacei sui quali Velletri avrebbe annotato le operazioni di rifornimento carburante con una nota di credito a margine,  uno sconto di 10 centesimi a litro a beneficio del cliente.DSC_0523

Tutto questo ha insospettito la guardia di finanza che ha avviato ulteriori controlli incrociati.

In particolare quando avvengono le operazioni di bunkeraggio nel porto, poiché si tratta di rifornimento  di carburante diretto dall’autocisterna al natante si deve chiedere autorizzazione alla capitaneria di porto e l’assistenza antincendio.

Per ben 197 operazioni di rifornimento, circa il 30% dell’attività,  non risultano  richieste di autorizzazioni,  se ne deduce che si tratta di operazioni inesistenti.

Secondo gli investigatori Velletri emetteva fatture false con il concorso dei clienti, il cui guadagno era costituito da uno sconto sui rifornimenti reali e lo scarico di fatture.

Dal canto suo Velletri rivendeva il carburante agli autotrasportatori, libera pratica, sulla quale i militari stanno tutt’ora indagando per scoprire i destinatari.

Il giro d’affari ammonta così a un milione e settecento cinquanta mila euro.

Nove in tutto le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip Paola Liaci.  Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Marco Dinapoli ,  dal pm Jolanda Chimienti e del Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, Colonnello Oriol De Luca.

Le fiamme gialle hanno anche eseguito un sequestro preventivo per equivalente  a carico di Velletri. Sigilli a sei fabbricati, un terreno, 3 autovetture, 1 motoveicolo, 1 rimorchio e numerosi conti correnti.

 

 

Lucia Pezzuto

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