BRINDISI – (da Il7 Magazine di Lucia Portolano) L’area che prima nessuna voleva, oggi contesa tra un privato e il Comune di Brindisi. Si tratta della spiaggia e della pineta sul litorale nord, accanto allo stabilimento balneare Oktagona, dove prima c’era l’ex lido Saca. Ancora oggi tra le erbacce si sono i residui di alcuni manufatti in cemento. Molti ricorderanno che sino agli 60 in quel posto c’erano le cabine in legno. La storia è venuta fuori dopo le numerose segnalazioni dei rifiuti abbandonati sulla sabbia. Molti portati dal mare, ma tanti altri lasciati dai bagnanti. Il Comune di Brindisi era stato messo sotto accusa per la mancata pulizia di quel tratto di litorale, che per tutti è una spiaggia libera. Una delle poche accessibili ai brindisini. Tra pericolo di falesia, stabilimenti privati, e lidi lasciati in concessione alle forze dell’ordine le aree libere sul litorale brindisino sono davvero pochissime. E così tra un’accusa e l’altra è venuta fuori questa nuova storia.
Quel tratto di spiaggia e la pineta sono di proprietà della Regione Puglia che l’aveva affidata, in cambio del servizio di pulizia, ad una brindisina, la signora Rita Giagnorio. Due anni fa infatti, la donna aveva chiesto alla Regione l’affidamento provvisorio dell’area e in cambio avrebbe assicurato il mantenimento e la pulizia. Il tutto sino a quando l’ente pubblico non avesse deciso di mettere al bando queste particelle di terreno, ed in quel caso il privato non avrebbe potuto vantare nessun diritto. Prima dell’interessamento della Giagnorio, la Regione, oltre due anni fa, quando già c’era l’amministrazione Rossi, aveva chiesto al Comune se volesse acquisire quel terreno, dalla fine dell’Oktagona sino alla spiaggia dei pompieri. Il Comune rispose picche a causa dei numerosi vincoli di quella zona. In poche parole per l’amministrazione comunale sarebbe stata solo una spesa in più per mantenerla e metterla in sicurezza. Le particelle interessate arrivano sino all’arenile.
A questo punto la Regione accolse la richiesta della signora, che in cambio avrebbe dovuto garantire la pulizia. Nel frattempo però la zona della pineta era piena di rifiuti, con carcasse d’auto, molto probabilmente rubate, e sporcizia di ogni genere. Il Comune fece una segnalazione e i carabinieri sequestrarono l’area. La donna provvide così a rimuovere i rifiuti e a ripulire il terreno secondo norma di legge, l’area venne dissequestrata e restituita. Il privato successivamente chiese alla Regione l’autorizzazione a poter presentare al Comune di Brindisi un progetto di riqualificazione della zona. Gli uffici da Bari autorizzarono l’intenzione, purchè fosse fatto tutto nel rispetto della legge e nei vicoli previsti. La donna consegnò un progetto al Comune: con lettini, ombrelloni, area servizi, zona ristoro, attività di somministrazione e passerelle in legno, il tutto con l’utilizzo anche della pineta. Qualche giorno fa il progetto è stato bocciato. L’ufficio dell’ Urbanistica ha rivelato che le aree interessate nel piano regolatore vigente sono indicate come “zone aeroportuali militari demanio”, assoggettate a vincoli aeronautici. Si evidenziano anche emergenze morfologiche e idriche. Inoltre si tratta di terreni che sono non qualificabili come “aree servizi. Insomma per il Comune questo progetto è contro legge. Nel frattempo dopo la polemica sulla pulizia, il sindaco Riccardo Rossi ha emesso un’ordinanza contingibile e urgente ed ha provveduto a spese del Comune a ripulire l’area. Il giorno dopo ha inviato una lettera al privato dicendo di provvedere alla pulizia. Contemporaneamente ha chiesto alla Regione di acquisire l’area ed ha annunciato alla cittadinanza la realizzazione di un lido pubblico, sulla falsa riga di quello di Cala Materdomini che da oltre sette anni è in fase di realizzazione. La Regione per alienare quei beni ha due strade: o emettere un bando o procedere al passaggio di proprietà ad un ente pubblico. Tale ente, in questo caso il Comune, deve presentare un piano di valorizzazione della zona approvato dal consiglio comunale. Il 29 giugno il sindaco ha fatto sapere di aver incontrato i rappresentanti della Regione Puglia della Sezione Demanio e Patrimonio – Servizio Riforma Fondiaria per dar seguito alla richiesta di acquisizione dell’area ex Stabilimento Saca dell’arenile e della pineta attigua, ed ha annunciato la nascita di una spiaggia pubblica. “Abbiamo riscontrato la piena disponibilità da parte della Regione al trasferimento di quest’area al Comune a titolo gratuito – ha detto il sindaco – Nei prossimi giorni invieremo formale richiesta agli uffici regionali che potranno così anticiparci la consegna, nelle more del completamento del percorso che avverrà con delibera di consiglio comunale comprendente una proposta di valorizzazione. Si tratta di un risultato importante che porterà ad avere una nuova spiaggia pubblica con pineta in una zona di grande pregio ambientale”.
Intanto arrivano gli attacchi contro l’amministrazione comunale da parte della segreteria provinciale di idea Brindisi, movimento politico che siede tra i banchi dell’opposizione. “Non ho parole – dice il segretario provinciale Claudio Niccoli – ma come si può bocciare un progetto di un privato, motivandolo con prescrizioni che mettono finanche in pericolo l’esistenza degli altri stabilimenti balneari, e poi asserire e propagandare che il Comune sullo stesso ex Lido Poste( Saca) farà una spiaggia pubblica con pineta. Delle due una: o il Sindaco dice bugie o il sindaco crede che ciò che non è permesso al privato è permesso al pubblico, insomma un novello Stalin”.
Tira un sospiro invece l’Adoc (l’associazione dei consumatori) che era preoccupata che fosse tolta un’altra spiaggia libera ai bagnanti.
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