BRINDISI – Avrebbero evaso l’iva per circa 2 milioni di euro dichiarando false fatture e avrebbero anche effettuato una donazione fraudolenta di beni: nei guai due persone di una nota azienda metalmeccanica brindisina che si trova alla zona industriale. Si tratta dell’azienda dell’ex consigliere regionale Giovanni Brigante. I finanzieri avrebbero scoperto che l’amministratore della società avrebbe occultato al fisco materia imponibile per un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro. E’ questa l’ipotesi avanzata dagli uomini della Guardia di Finanza di Brindisi a fine di una mirata attività d’indagine svolta a contrasto delle più gravi forme di evasione e frode fiscale.
Complessivamente, le indagini hanno consentito di individuare e denunciare all’Autorità giudiziaria due soggetti responsabili, secondo gli investigatori, di reati tributari, perpetrati attraverso la presentazione di dichiarazioni fraudolente alterate sia dall’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti che mediante l’occultamento di documenti contabili.
Nel corso degli accertamenti svolti, è emerso, tra l’altro, che uno dei due soggetti denunciati aveva simulato una donazione di beni immobili di ingente valore, al fine di sottrarli alla garanzia per il pagamento delle imposte dovute.
Conseguentemente, sulla base dei riscontri investigativi operati dalle Fiamme Gialle, il gip del Tribunale di Brindisi, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato al recupero delle imposte evase nei confronti di entrambi i soggetti denunciati.
Pertanto, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento procedendo al sequestro preventivo di 1 appartamento, 2 opifici, 7 terreni, del valore di circa 1 milione di euro, oltre a disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di oltre 700 mila euro.
(Foto di repertorio)
BrindisiOggi
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