BRINDISI- (Da Il7 magazine ) Oltre trentacinque interventi al giorno per una squadra e mezza a turno, per un totale di dieci uomini. E’ una estate calda per i vigili del fuoco del Comando provinciale di Brindisi che oltre a domare gli incendi devono combattere con la perenne carenza di personale. L’estate è appena cominciata ma la stagione più calda dell’anno si preannuncia a dir poco rovente. A parlare sono i numeri degli interventi giornalieri e le richieste di soccorso che non sempre si riesce ad evadere. Da gennaio di quest’anno a maggio il Comando di Brindisi ha registrato una media di interventi giornalieri pari a 10 ma da maggio al 7 giugno scorso la media è salita a 32 interventi giornalieri . In soli 18 giorni c’è stato un aumento del 300 per certo Facendo un rapido calcolo dal 20 maggio al 7 giugno sono stati effettuati 584 interventi, tutto questo a fronte di due squadre che coprono due turni, dalle 8 del mattino alle 21 e dalle 21 alle 8 del giorno dopo. “Già da tempo abbiamo proclamato lo stato di agitazione. Nel nostro Comando vi sono ben 40 unità in meno. Dobbiamo coprire tutta la provincia, è praticamente un’impresa se si considera che sollo la sede di Brindisi copre a nord sino a Torchiarolo e a sud sino a Fasano, se una squadra si trova da una parte ed arriva una chiamata dalla parte opposta della provincia ci vogliono tre quarti d’ora per raggiungerla. Poi abbiamo anche i distaccamenti di Ostuni e Francavilla Fontana- dice Francesco Sperto, segretario provinciale Uil Vigili del Fuoco- C’è una grande mala organizzazione, le risorse potrebbero anche esserci ma sono mal gestite ma rispetto ai suggerimenti dati il Comandante provinciale non sente ragione. Stando alla norma, anche dai distaccamenti sarebbe possibile modificare la dotazione organica , qualora ci fosse carenza. In un comando piccolo come il nostro recuperare anche sei persone sarebbe tanto. Lo abbiamo fatto presente anche all’ingegnere Gino Novello, dirigente generale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, nonchè direttore regionale dei Vigili del fuoco. Non bisognerebbe mandare gente sprovveduta. Qui c’è un problema serio, in questo momento non riusciamo ad evadere tutte le chiamate che arrivano in centrale. Noi siamo disponibili anche a fare gli straordinari”. I vigili del fuoco sono i primi ad intervenire nelle situazioni di emergenza. Domano gli incendi, soccorrono le persone vittime di incidenti, salvano persino gli animali in difficoltà. Ora, le richieste che arrivano al centralino della sala operativo sono le più variegate e a causa della carenza di personale, spesso, è necessario valutare e dare delle priorità. “Il personale è poco, nel turno c’è una squadra composta da cinque persone e altre due , tre sono sui mezzi. L’ideale sarebbe aprire un altro distaccamento nella zona Sud, magari tra San Pietro e Torchiarolo- spiega Mino Tasso, segretario provinciale CGIL Vigili del Fuoco- Calcolate che quando arriva una chiamata abbiamo, di regola, venti minuti per rispondere e intervenire . Per spostarsi da Francavilla Fontana a San Pietro Vernotico ci vuole molto di più. Quando arrivano tante richieste di soccorso, come in questo periodo, siam costretti a valutare le priorità. Gli incidenti, in cui sono coinvolte le persone, e la zona industriale hanno la precedenza. Inoltre, c’è da sottolineare che abbiamo numerosi pensionamenti che poi non vengono sostituiti. La Regione Puglia ci dà una squadra boschiva che tuttavia non basta. Aspettiamo che qualcuno si faccia carico della situazione. Qui non stiamo protestando per gli stipendi ma per aiutare la gente”. I sindacati da tempo hanno chiesto di sopperire alla mancanza di personale con nuove assunzioni, ma pare che le loro richieste cadano nel vuoto. “Il problema si risolve con nuove assunzioni, facendo nuovi concorsi. La situazione è al collasso- dice Rino Giosa , segretario provinciale CISL Vigili del Fuoco- La Regione Puglia implementa le unità con il personale che c’è già. Gli straordinari li fanno gli stessi che sono già in caserma. E non sempre questo è possibile”. La Regione Puglia nei mesi estivi assegna ai Comandi una squadra boschiva , piccola cosa se si considera che le esigenze sono ben diverse. “Brindisi soffre di una carenza di personale di almeno il 20, 30 per cento. Il Piano assunzioni non è in relazione con i pensionamenti. Il turnover viene garantito con una piccola aliquota in meno- sottolinea Damiano Petrachi, segretario provinciale Conapo- La parte dirigenziale in tutto questo è molto distante. Noi chiediamo di giostrare con le date, invece di darci la squadra aggiuntiva dal 15 giugno al 15 settembre si potrebbe partire prima, magari già a maggio. Ma non riusciamo a comunicare con le amministrazioni. Il Comando di Brindisi dovrebbe interloquire con quello reginale che a sua volta si dovrebbe fare portavoce con la Protezione Civile. Noi abbiamo più di dieci pensionamenti all’anno che poi non vengono rimpiazzati. A questo si aggiunge anche la scarsa cultura della prevenzione incendi. Ci scontriamo con una realtà dove i fuochi vengono cagionati”. Proprio sulla Campagna di prevenzione incendi la scorsa settimana nella Prefettura di Brindisi si è svolta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, estesa alla partecipazione di tutti i sindaci ed i comandanti delle polizie locali dei Comuni della provincia, avente come ordine del giorno, tra gli altri, la definizione degli indirizzi operativi necessari a fronteggiare la prossima campagna antincendi boschivi, in vista dell’approssimarsi della stagione estiva. Nel corso dell’incontro, il Prefetto di Brindisi ha evidenziato l’importanza dell’attività di prevenzione, che deve necessariamente accompagnarsi al dispiegamento dei protocolli di controllo e monitoraggio del territorio ad opera delle Forze di Polizia e degli Enti competenti. In particolare, le Forze di Polizia impegnate nel presidio del territorio, anche con l’ausilio degli agenti delle Polizie Locali, sono state invitate a rafforzare i controlli nelle aree più a rischio, in un’ottica di prevenzione di situazioni di eventuale pericolo e di repressione di eventuali reati e condotte dolose o colpose; massima attenzione sarà dedicata alla verifica del rispetto delle normative antincendio da parte degli impianti turistici e dei lidi balneari prossimi alle aree boscate o suscettibili di innesco. A questo proposito sarà predisposto un presidio rafforzato di controllo del territorio, in particolare della litoranea, che vedrà impegnato in prima linea il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco: oltre al rafforzamento della sala operativa, è previsto che le pattuglie ordinarie vengano affiancate da una squadra AIB e due pattuglie DOS specializzate in interventi in caso di incendi boschivi e per l’eventuale coordinamento delle operazioni aeree di spegnimento.Il servizio di monitoraggio e controllo delle aree extra-urbane, finalizzato a verificare il rispetto della normativa regionale, vedrà impegnate anche le pattuglie dei Carabinieri Forestali.L’ARIF, inoltre, dislocherà squadre impegnate in attività antincendio nei territori di Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica, Torre Guaceto e dell’area protetta di Santa Teresa a partire dal prossimo 13 luglio. Nell’ambito delle attività di prevenzione è stata sollecitata l’attenzione delle amministrazioni comunali in merito alla corretta manutenzione degli idranti comunali ed all’istituzione ed aggiornamento del “catasto delle aree precorse dal fuoco”, anche al fine di definire una mappatura degli ambiti comunali maggiormente esposti a rischio incendio, da integrare nelle pianificazioni locali di protezione civile, in corso di adozione da parte di molti Comuni della provincia. Inoltre si è sollecitata l’adozione delle ordinanze comunali discendenti dalla normativa regionale, valutando, ove ritenuto opportuno, la possibilità di pre-allertare le strutture comunali di protezione civile, per l’ausilio delle associazioni di volontariato in accordo con la Regione. Con apposita direttiva, la Prefettura ha invitato i Comuni così a predisporre specifici piani di emergenza, definendo idonee procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile e predisponendo una adeguata attività di informazione della popolazione in merito ai comportamenti da seguire. In merito alle norme di comportamento da adottare, si è ribadito l’invito alla popolazione a non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, non accendere fuochi nel bosco, se non nelle aree attrezzate, e, nel caso si debba parcheggiare l’auto, accertarsi che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca, non bruciare stoppie, paglia o altri residui agricoli senza le dovute misure di sicurezza e non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. In caso di avvistamento di incendi, è sempre attivo il numero di soccorso 115 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Qualora ci si trovi all’interno di un’area nella quale è in corso un incendio boschivo, è comunque valido l’invito a cercare una via di fuga sicura, possibilmente una strada o un corso d’acqua, non fermarsi in luoghi nella direzione dei quali soffia il vento e, se necessario, stendersi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile, in modo da evitare di respirare il fumo, che tende invece a salire. Solo se proprio non si dispone di altra scelta, per trovare riparo in un luogo sicuro, bisogna cercare di attraversare il fuoco dove è meno intenso, per passare dalla parte già bruciata. Infine il prefetto ha evidenziato l’importanza di un adeguato scambio di informazioni non solo tra le strutture locali, regionali e statali impiegate nell’attività AIB, ma anche con le componenti del sistema di protezione civile, il cui coordinamento è in capo alla SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente) in seno al Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia, impegnate nelle operazioni di pattugliamento e di primo intervento.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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