FRANCAVILLA FONTANA – Era il 30 settembre scorso quando un boato nella notte ha fatto tremare le pareti delle case nei dintorni di Pinco Pallino, un negozio che vende abbigliamento e calzature per bambini, a Francavilla Fontana. Una bomba aveva sventrato l’esercizio e a piazzarla fu il compagno della titolare, Antonio Rizzo, di 28 anni, rimasto ucciso dall’esplosione che lui stesso aveva provocato. Le indagini, rapidamente, hanno individuato il presunto complice di Rizzo, Saverio Candita, 27enne francavillese, rimasto ferito nell’evento. Le indagini proseguono ma, nel frattempo, gli abitanti dello stabile che ospitava il negozio, dopo essere stati mandati via dalle proprie abitazioni per paura di qualche cedimento strutturale, sono stati fatti rientrare a casa.
Se, da un lato, la soddisfazione per la cosa è oggettiva e trasversale, dall’altro, sul versante politico, la questione non ha mancato di registrare diversi distinguo su come la procedura che ha permesso agli inquilini del palazzo colpito dall’esplosione di riprendere possesso delle proprie abitazioni sia giunta a conclusione. «Ho letto, nei giorni scorsi, trionfanti quanto imprudenti dichiarazioni a favore dell’amministrazione di Francavilla Fontana a seguito del rilascio dell’agibilità allo stabile gravemente danneggiato a seguito dei fatti del 30 settembre». Questa l’accusa di Luigi Vitali, coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere comunale, opposizione alla maggioranza guidata dal sindaco Maurizio Bruno. «Va subito detto, allora, che ciò è stato possibile grazie all’impegno economico dei condomini di quello stabile che, a spese proprie, hanno realizzato i lavori necessari ad ottenere la citata agibilità.
L’amministrazione – ha continuato il consigliere comunale – che aveva promesso di offrire gratuitamente assistenza legale, tecnica e un sostegno economico, ha solo speso belle quanto inutili parole». Insomma, dall’amministrazione comunale tante parole e nessun fatto per i cittadini rimasti vittima dell’esplosione. Vitali, quindi, ha manifestato la volontà di andare fino in fondo alla vicenda che ha riportato i condomini nei propri appartamenti per evitare ulteriori disagi a chi ha già pagato un conto pesante senza colpa alcuna. «Va ristabilita la verità dei fatti per evitare agli sfortunati condomini di quell’immobile di subire oltre al danno anche la beffa!».
BrindisiOggi
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