FRANCAVILLA FONTANA – Dopo un mese dall’esplosione al negozio ‘Pinco Pallino’ di Francavilla Fontana, il sindaco Maurizio Bruno ha revocato l’ordinanza di sgombero e le otto famiglie finalmente possono ritornare nelle loro abitazioni. “Questa mattina assieme a loro abbiamo incontrato il prefetto e ho revocato l’ordinanza di sgombero ed inagibilità dell’immobile” lo ha scritto sulla sua pagina di facebook il sindaco di Francavilla, Maurizio Bruno.
Era il 28 settembre scorso quando in piena notte, all’una e undici, le famiglie che abitavano nel palazzo di via Boito sono state svegliate nel sonno da una violenta esplosione. Il negozio che si trovava ai piedi dello stabile era stato fatto saltare in aria. Immediatamente tutte le persone furono fatte evacuare e fino ad oggi nessuno è potuto più rientrare in quelle case poiché inagibili.
“Esattamente un mese fa la vita di tante famiglie è stata sconvolta da quell’esplosione che tutti ricordiamo. Quelle famiglie non sono state lasciate sole. Questa mattina assieme a loro abbiamo incontrato il Prefetto e, poche ore fa, ho provveduto a revocare l’ordinanza di sgombro ed inagibilità dell’immobile, consentendo a quelle famiglie di poter tornare a casa. Da parte mia faccio gli auguri a tutte loro, convinto che avranno la forza di riprendere una vita normale dopo quanto è successo” ha detto Bruno sul social network.
L’esplosione che sventrò il negozio ‘Pinco Pallino’ di via San Francesco ospitato dall’immobile con quattro piani provocò una vittima: Antonio Rizzo di 28anni considerato – dagli inquirenti che stanno portando avanti le indagini – il presunto attentatore. La vittima era il compagno della titolare del negozio di scarpe e abbigliamento, Maria Fontana. Nell’incendio rimase ferito anche l’amico, Saverio Candida, di 27anni di Francavilla Fontana, considerato dagli investigatori, il complice di Rizzo, colui che l’avrebbe aiutato ad appiccare il fuoco. E poi c’è anche un terzo indagato, che avrebbe aiutato, dopo l’esplosione, Candita a rientrare nella sua abitazione a Torre Santa Susanna.
Dopo quella notte, però, le otto famiglie si sono rifugiate a casa di parenti e amici. Nessuno di loro ha potuto mettere piede in casa poiché i vigili del fuoco avevano considerato l’immobile inagibile e la mattina del 28 settembre lo stesso sindaco di Francavilla aveva emesso l’ordinanza di sgombero. Nelle ore successive all’esplosione i tecnici comunali e vigili del fuoco effettuarono continue verifiche sulle condizioni strutturali dell’edificio.
Oggi, dopo trenta giorni da quel maledetto lunedì notte, le famiglie possono ritornare nelle loro case. Pian piano si cercherà di ripristinare i danni causati dall’esplosione. Così come si cercherà di rimarginare le ferite che l’incendio ha causato in ognuno di loro.
Maristella De Michele
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