TORINO – Ha curato l’edizione di un libro interessante, che porta alla riflessione oltre la religione, puntando su un uomo che, con il suo modo di fare semplice e diretto, sta cambiando il modo di approcciarsi alla Chiesa.
“Il Vocabolario di Papa Francesco” è la pubblicazione edita da Ellecidi e curata da Antonio Carriero, 27enne salesiano di Don Bosco di Mesagne, che vive a Torino. Carriero si è prodigato nella stesura del testo, partendo da semplici domande: cosa rende speciale Papa Francesco agli occhi della gente? Perché i fedeli (e non) trovano in lui una svolta nel mondo ecclesiastico?
La risposta emerge dalle parole che il Pontefice usa per esprimersi. Un linguaggio colloquiale, talvolta duro, talvolta accorato, perché riesca a raggiungere con positività ed efficacia chi lo ascolta, ben lontano da fraintendimenti.
È così che Carriero ha selezionato 50 tra parole e concetti chiave usati da Papa Francesco nei suoi messaggi ufficiali, analizzati da altrettanti giornalisti che si interfacciano per lavoro con le comunicazioni del Vaticano. Un lavoro complesso nel suo insieme, ma indirizzato e facilitato dallo stesso Papa Francesco, poiché utilizza parole che gli stanno a cuore con più frequenza rispetto ad altre. Un libro che è pronto a nuovi aggiornamenti, come succede con i vocabolari di uso più frequente.
In generale, si tratta di termini di uso comune, dietro i quali si nasconde una sfera di emozioni: si va da “abbraccio” a “mamma”, da “adozione” a “bambino”, da “dialogo” a “chiacchiera”, passando per “giustizia”, “misericordia” e “pace” e arrivando sino a “vergogna”.
Il libro presenta delle introduzioni affidate al cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano; al cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; a mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI e a padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica.
Sin dal 13 marzo 2013, giorno della sua elezione e presentazione ai fedeli che accalcavano piazza San Pietro, Papa Francesco ha saputo essere un abile comunicatore: semplice, mite, ma anche severo con alcuni suoi messaggi. Il suo segreto, sin dall’inizio, è stato quello di essere presenza rassicurante nelle famiglie dei fedeli, che lo hanno immediatamente identificato come un volto familiare: rassicurante, presente, pronto ad aiutare e ad andare incontro a chi lo ascolta.
A.P.
Commenta per primo