Era già accaduto: “Mia sorella per il Perrino era sana, qualche giorno dopo operata di tumore a Bari”

BRINDISI- Tumore al seno non diagnosticato all’ospedale Perrino, qualche giorno dopo diventa un carcinoma da operare con urgenza al San Paolo di Bari.

La storia di questa donna brindisina è simile a quella della ragazza salentina che vi abbiamo raccontato lo scorso 9 marzo.

Stessi esami, stesso medico del Perrino, stessa diagnosi sbagliata, donne affette da tumore che attraverso la mammografia non gli viene diagnosticato.

Francesca  (il nome è di fantasia per volontà della famiglia) ha 40 anni e due bambine da crescere, quando a febbraio del 2010 è sotto la doccia e si accorge di avere dei noduli al seno.

Subito prenota una visita, un’ecografia ed una mammografia al seno presso l’ospedale Perrino di Brindisi.

doc.E’ il 23 febbraio del 2010, il referto dice: “Struttura mammaria di tipo fibro-ghiandolare. Non evidenti lesioni di tipo individualizzativo o infiltrativo. Si consiglia controllo senologico tra un anno”.

In pratica il medico che visita Francesca non nota nulla di strano, anzi le consiglia di tornare tranquillamente tra un anno.

Francesca però non è convinta della diagnosi e prenota una mammografia, privatamente a San Pietro Vernotico.

E’ il 3 marzo del 2010, il referto cambia totalmente: “ Struttura mammaria fibroghiandolare bilateralmente. Presenza a sinistra nel QIM e nel QIE di addensamento del parenchima e di formazione nodularea margini irregolari, di dubbia natura. Si consiglia visita chirurgica ed exeresi chirurgica dei noduli”.doc2

I medici quindi consigliano a Francesca l’asportazione dei noduli perché di “dubbia natura”.

Il passo successivo per la 40enne è la visita senologica da un altro specialista e poi Bari.

doc3E’ il primo aprile del 2010 quando il referto della mammografia eseguita all’ospedale San Paolo di Bari sentenzia: “Il reperto strumentale appare compatibile con carcinoma multifocale già tipizzato con microistologia”. In pratica si tratta di “tumore”.

Francesca così si sottopone subito ad intervento chirurgico, asportazione dei noduli e poi anche la mastectomia. Mesi di terapia che le consentono di sopravvivere per altri 4 anni.

Francesca ha perso la sua battaglia il primo novembre del 2014.

Purtroppo questo terribile male, eliminato dal seno, con il tempo ha attecchito alle ossa e ad altri parti del corpo non lasciandole scampo. Ma lei ha lottato sino alla fine in un reparto come quello di oncologia dell’ospedale Perrino di Brindisi che fortunatamente funziona ed anche bene.

“Sicuramente il destino di nostra sorella era quello- raccontano i famigliari di Francesca- ma se ci fossimo fermati alla diagnosi del Perrino l’avremmo persa molto prima”.

“Non è giusto ed è assurdo commettere errori del genere- si sfogano- avevamo le possibilità economiche di poter fare altre visite a pagamento. Ma pensiamo a chi queste possibilità non le ha ed è costretto a fidarsi di ciò che gli viene detto rischiando così di morire”.

Il caso di Francesca è uno dei tanti che ci viene segnalato dopo aver pubblicato la storia della donna salentina lo scorso 9 marzo.

La Asl giorni fa, proprio sul caso della donna salentina, ha dichiarato aver avviato un’indagine interna per verificare quanto è accaduto.

Lucia Pezzuto

 

 

13 Commenti

  1. Sono stata operata per un carcinoma della mammella destra 10 anni fa.
    Disgnosi e terapia eseguite presso l’Opedale Perrino di Brundisi.
    Dopo 20 giorni dall’intervento mi fu chiesto dalla mia oncologa, che comunque aveva già previsto il mio piano terapeutico, di consultare il massimo esponente della oncologia italiana gia ministro della salute, per un conforto terapeutico. Nonostante io avessi prodotto tutta la documentazione relativa al mio caso, mi fu risposto di tenere “il seno” sotto controllo e di ritornare da li a un anno per un nuovo controllo non valutando neanche che io avevo con me anche l’esame istologico. Sbagliare è umano, magari da chi ha “inventato ” la quadrantectomia” te lo aspetti di meno l’unica cosa vera è che per questa patologia così frequente è necessario prevenzione e gente dedicata solo a questo. L’intuizione del diverso fa la differenza. È per questa intuizione che io sono ancora qui a raccontarlo.
    Grazie

  2. ” Le connotazioni socialmente negative della democrazia politica italiana”. Nessun popolo al mondo ha patito come quello italiano le umiliazioni e i dileggi delle degenerazioni politiche.

  3. E’ giusto fare chiarezza su ogni singola vicenda che abbia avuto un esito clinico-diagnostico come quello accaduto alle pazienti che sono state ingiustamente vittime di un “falso negativo”, ancor più per quelle che potrebbero essere state vittime di un “falso positivo”, ovvero di un tumore diagnosticato e addirittura operato che però non andava operato. A tutte queste pazienti vanno le nostre più sincere scuse e la nostra totale disponibilità ad approfondire ogni circostanza a prescindere da eventuali negligenze, essendo consapevoli che la medicina non è una scienza “esatta” e che soprattutto nella diagnostica è acclarata statisticamente una marginalità di errore che può dipendere da innumerevoli fattori. Dovete comunque sapere che l’intera attività senologica nella ASL di Brindisi è in forte espansione ed è tra le migliori della regione in termini di esiti, oltre al fatto che stiamo investendo tantissimo in attrezzature all’avanguadia e in risorse umane per migliorare ancora di più la prevenzione e i servizi erogati. Purtroppo non possiamo eliminare il rischio clinico insito in tali attività che, in alcuni casi, purtroppo può anche determinare questi eventi drammatici. Posso asicurare che in generale l’attività svolta dalle nostre equipes senologiche è di elevatissima qualità e la ASL BR è una delle poche ASL pugliesi ad avere in organico medici di indubbia professionalità. La Direzione Generale si impegna nei prossimi giorni a fare maggiore chiarezza sulle vicende denunciate, garantendo la massima trasparenza e assicurando i dovuti controlli affinchè un servizio così importante e delicato sia svolto in assoluta garanzia per gli utenti. G. Pasqualone – Direttore Generale ASL BR

  4. Buona sera assicuro categoricamente I DOTT . sono presuntuosi carichi di Se !!!!! Essere ignorante avere un potere danneggia loro chi li sta intorno …… Quindi licenziamento immediato e pena di publico ufficio !!! Interdizione meglio dire ..,,, oncologia

  5. Mi dispiace molto per cio’ che e’ accaduto alla donna salentina, e’ sicuramente un errore imperdonabile.
    Pero’non bisogna fare di tutta l’erba un fascio!
    Io sono stata operata al Perrino di Brindisi, mi hanno tolto un nodulo e, devo dire che c’e’ un’équipe preparatissima sia dal punto di vista professionale che umano.
    Mi dispiace che per la negligenza di un medico debbano pagare gli altri.

  6. E’ successo lo stesso a me 5 anni fa…per loro non era niente e mi sono operata alla Salus…tumore maligno…e a distanza di 5 anni la stessa cosa è capitata a mia mamma 74 anni…ogni anno faceva la mammografia e si vedeva un piccolo nodulo CGE per il dottore si doveva assorbire…dopo 1 anno ho chiesto di farle fare una biopsia …risultato dopo 2 mesi….tumore da operare con urgenza….QUESTI SONO I NEDICI CHE LAVORANO AL PERRINO

  7. “Francesca”, era piena di vita, il sorriso sulla bocca fino all!ultimo giorno.
    Non è giusto, che accadano ancora queste indecenze.

  8. Forse è meglio evitare l’intero ospedale…e denunciare questi signori che si danno un sacco di importanza…ho avuto a che fare con un individuo che lavora in questo ospedale meglio di lui non c’è nessuno ma a me personalmente non ha saputo risolvere il problema…e per giunta si è anche preso il lusso di prendere in giro Medici con la M maiuscola…scendete da questi piedistalli e siate più umili…invece di giocare con la vita e la salute della gente provate a giocare con la vostra…

  9. Come è che diceva un lettore che lavora all’ospedale Perrino?:Non si può fare di tutta l’erba un fascio?E adesso cosa risponderebbe a questa indecenza che si ripresenta ai danni di un’altra signora?
    Vergognatevi e dimettersi che fate meno danni.

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