LECCE- Equitalia manda la cartella esattoriale ad un indirizzo diverso da quello di residenza e il tribunale annulla l’atto. Lo ha deciso il Tribunale di Lecce che con recente sentenza ha annullato una cartella di pagamento emessa nei confronti di un contribuente leccese difeso dall’avvocato Matteo Sances.
Si tratta di una sentenza che crea un importante precedente.
Se il concessionario della riscossione notifica la cartella esattoriale a un indirizzo diverso da quello di residenza, l’atto è inesistente.
“La cartella di pagamento è venuta meno a seguito della prova fornita dal mio assistito che la notifica dell’atto esattoriale era stata effettuata presso un indirizzo diverso rispetto a quello di residenza- spiega il legae- La prova di ciò è stata fornita attraverso la produzione in giudizio di apposito certificato storico di residenza”.
Il giudice leccese, dunque, riportandosi a un’importante pronuncia della Corte di Cassazione (sentenza n.4095/2014) ha dichiarato “Ai fini della validità della notificazione, la parentela e la convivenza tra destinatario dell’atto e consegnatario … non possono presumersi dall’attestazione dell’agente postale, che fa fede solo delle dichiarazioni a lui rese, non anche dell’intrinseca veridicità del relativo contenuto, sicché il destinatario, che abbia prodotto a confutazione di tale veridicità un certificato storico di residenza, non è tenuto ad un’ulteriore, impossibile, prova del fatto negativo circa l’assenza di ogni relazione di parentela e convivenza col consegnatario dell’atto”.
Una volta accertato il vizio di notifica, dunque, il giudice non ha potuto fare altro che dichiarare la giuridica inesistenza della cartella e condannare Equitalia al pagamento delle spese processuali.
BrindisiOggi
Le spese processuali le dovrebbe pagare il funzionario dell’agenzia delle entrate che ha sbagliato e che in barba alla logica e in modo ottuso ha portato avanti una azione legale temeraria. Dovrebbero risarcire anche il contribuente per le spese sostenute e il disagio arrecato. Ma come al solito i funzionari pubblici, i politici ecc, sono sempre responsabili ma mai colpevoli