BRINDISI– Enel prepara il piano di emergenza per recuperare le acque che sono finite nel nastro trasportatore del carbone e lo presenta in Prefettura in un vertice convocato questa mattina dal prefetto Nicola Prete, chiesto proprio da Enel. Le acque che hanno allagato il nastro dopo l’esondazione del canale di Fiume Grande e che hanno aperto un’inchiesta giudiziaria perché l’Enel stava provvedendo a svuotare gli impianti senza avere alcuna autorizzazione, andranno a finire in un grande serbatoio che si trova all’interno della centrale Federico II e saranno utilizzate per il sistema produttivo.
Si tratta di un serbatoio già esistente nel quale in passato veniva stoccato olio combustibile. Questo il progetto presentato da Enel, dopo che l’Arpa ha bloccato l’attività di drenaggio che la società elettrica stava compiendo con delle pompe idrovore. Piano che la società elettrica ha dovuto redigere su richiesta della Procura di Brindisi e della stessa Arpa.
Il progetto ha trovato la condivisione degli organi presenti alla riunione in prefettura. Intorno al tavolo il prefetto Prete, il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, il vice commissario della Provincia Massone, Anna Maria D’Agnano e Roberto Barnaba per l’Arpa, Lorenzo Elia per i Vigili del fuoco, Bertoli responsabile dell’Unità produttiva di Enel e il presidente di Confidustria Brindisi Giuseppe Marinò.
Il piano di intervento è stato inviato al Ministero dell’Ambiente e all’Ispra, organi competenti a rilasciare le autorizzazioni al progetto di recupero delle acque e al loro utilizzo e smaltimento. Per conoscenza sarà trasmesso al pubblico ministero Iolanda Daniela Chimienti che sta coordinando le indagini dell’inchiesta aperta sull’accaduto.
La Procura e i Carabinieri del Noe di Lecce continuano gli accertamenti per verificare se ci sono delle responsabilità dopo la segnalazione di alcuni agricoltori sullo sversamento, da parte delle pompe delle ditte incaricate dalle Enel, nel canale di Fiume Grande e nei campi circostanti. Acque che potrebbero essere contaminate dopo essere entrate in contatto con il nastro trasportatore.
Al momento però non è stata fatta nessuna campionatura, Arpa ha precisato di non aver compiuto alcuna analisi. Le avrebbe invece fatte la società energetica. Enel sarebbe intervenuta a svuotare il nastro dall’acqua senza alcuna autorizzazione, per evitare che si verificassero gravi problemi agli operai che lavoravano sul nastro. Questa sarebbe la motivazione.
Intanto Enel ha comunicato durante l’incontro in Prefettura di avere una scorta di carbone tale da poter alimentare la centrale per altri quattro giorni, poi passerà al trasporto del combustibile su gomma. Tuttavia in questa storia si evidenzia un altro problema quello della bonifica dei canali che attraversano la zona industriale, al momento non c’è stato alcun intervento e in caso di pioggia ci potrebbe essere una nuova esondazione.
Lucia Portolano
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