Enel, impossibile “congelare” gli stipendi ai cestisti

BRINDISI – Lo ha confermato anche il ds dell’Enel, Renato Nicolai. “Congelare” gli stipendi ai giocatori come punizione non solo sarebbe una modalità poco ortodossa, ma non viene contemplata in alcun modo nel basket i cui giocatori sono tutelati dal Giba, per intendersi il “sindacato di categoria”. A impedirlo anche il ComTec, organismo di controllo tecnico federale che vigila sui conti e impone il rispetto delle scadenze. Non si tratta altro che di un “gesto” simbolicocome dimostrazione nei confronti dell’ambiente che ha chiesto a gran voce una presa di posizione di fronte all’astinenza di risultati positivi, durata ben sette settimane. L’annuncio della decisione di congelare il 50 per cento dello stipendio ai giocatori, presa dalla società dopo la sesta sconfitta, fu dato la scorsa settimana in occasione della trasmissione Basketlandia in onda su PugliaTv e dopo sette giorni, ovvero nella puntata successiva alla settima sconfitta quella di Casertail caso è stato chiarito.

Il “congelamento” degli stipendi non è possibile e a confermarlo è stato lo stesso direttore sportivo dell’Enel Basket Brindisi. Una questione già sollevata in altre sedi, e in parte divenuta anche oggetto di discussione e polemica, considerato che lo stesso annuncio prima di Brindisi lo ha dato Milano.

A sollevare tutti da ogni dubbio ci ha pensato il ds biancazzurro ospite in trasmissione: “La Comtec lo impedisce. Ogni contratto poi contempla delleclausole di uscita per i pagamenti in ritardo già dopo 15 giorni. E ci sono organi a cui i giocatori possono rivolgersi per essere tutelati“. Quindi si tratta solo di un messaggio lanciato ai giocatori che “è stato colto come un richiamo” ha confermato Nicolai.

D’altro canto l’accordo collettivo dei giocatori professionisti parla chiaro: dopo un ritardo di 30 giorni l’atleta ha diritto anche agli interessi come prevede l’articolo 429, terzo comma, del codice di procedura civile.

Carmen Vesco

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