BRINDISI- Altro che semplice trasloco Enel chiude il Centro di Ricerca e le professionalità vengono distribuite in altre attività. Eppure da anni si parla nelle convenzioni della richiesta da parte degli enti locali di un maggior investimenti da parte della società elettrica in ricerca e cultura. Il grido allarme giunge anche una volta dal sindacato Filctem di Brindisi che scrive alla sindaca Carluccio.
“Nessuno, purtroppo- scrive il sindacato- in questi trai rappresentati istituzionali compresi i parlamentari ha sentito il bisogno di venire a verificare, di approfondire quanto noi abbiamo denunciato e quanto stava accadendo, tutti si sono fermati alle rassicurazioni ricevute informalmente da ENEL: che, cioè, era una mera “operazione logistica”, che non comprometteva i posti di lavoro attuali dei diretti. Aspetto, questo, da considerare una “fortuna” visto che, con la crisi del termoelettrico, si chiudono perfino le Centrali.”
Ma cosa accade, veramente, della Ricerca in ENEL? A questa domanda risponde il sindacato. “Non è un semplice “trasloco” perché l’azienda ha annunciato la scelta industriale di superare le strutture organizzative della Ricerca, mantenendo solo il pezzo innovazione. Dopo un incontro nazionale sono stati programmati incontri territoriali, e a Brindisi è previsto per il 13 luglio prossimo su “Nuova organizzazione Innovation – Riflessi sul personale sede Brindisi”. Di fatto, dal Centro Ricerca di Brindisi sono state già ricollocate, dal 1° luglio 4 unità di personale verso ENEL Mercato, altre 3 migreranno verso ENEL Green Power (Rinnovabili), tutti gli altri in una nuova struttura, non ancora creata, di Supporto Tecnico Specialistico.”
“Quindi lo spostamento logistico- aggiungono- era solo un’ anticipazione: la realtà è che Brindisi perde una importante struttura organizzativa del Gruppo ENEL e le professionalità saranno polverizzate verso altri filoni di attività. Inoltre con la chiusura della struttura si perdono una decina di posti di lavoro nell’indotto dei servizi. Crediamo, Sindaco, che sia nelle sue prerogative chieder conto ad ENEL di quanto sta accadendo, considerato che investire e implementare le attività del Centro Ricerca di Brindisi era tra le richieste ineludibili di Comune, Provincia e Regione nel documento di ultima stesura delle famose Convenzioni da sottoscrivere con la Società. Ritrovarsi di fronte alla chiusura altro non è che l’ennesima scelta che penalizza il presente e il futuro del nostro territorio, mentre avevamo puntato affinché a Brindisi ENEL ,oltre alle Centrali, costruisse un Centro Ricerca e investisse nel settore energetico, assumendo giovani laureati e diplomati del territorio, facendo sì che l’innovazione tecnologica scaturisse da progetti concreti portati avanti qui, e non fosse, invece, solo azione di marketing ingannevole come è accaduto con l’impianto-pilota di cattura della CO2.”
BrindisiOggi
Perchè,caro Lucio,dal letame possono nascere fiori, ma di sicuro non uomini.
Se non sbaglio, di questa cosa già se ne parlava già da un pezzo. E tanto tuonò che piovve.Ma siamo solo all’inizio. Tra la seconda metà del 2016 e i primi mesi del 2017 , Brindisi vedrà andare in pezzi ancora altre cose. Forse a tanti, a molti, a troppi, non è ancora ben chiara una cosa:la città è alla DISSOLUZIONE, all’ANNIENTAMENTO. Si sta annichilendo su se stessa. E la feccia che una parte del popolo bue ha scelto per farsi amministrare ( in maggioranza ed opposizione) è la struttura politico-organizzativa che deve assolvere alla parte finale di questo compito. Compito che, credetemi, sapranno assolvere con mirabile maestria ed impareggiabile professionalità, perpetuando e implementando quanto già fatto dalle precedenti amministrazioni.Non esiste alcuno straniero che ci sta distruggendo o ci vuole male: stiamo facendo tutto da soli. Questa si che è autonomia.