
BRINDISI- E’ accaduto pochissime altre volte in questa provincia che un direttore generale incontrasse l’Ordine dei medici per un confronto sui temi della sanità. Faccia a faccia tra il direttore generale Giuseppe Pasqualone e l’ordine dei medici della provincia di Brindisi. Emergenza sanità alla luce del nuovo piano di rientro ma anche delle criticità emerse in queste settimane per il Pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. “Non basta mettere il cappotto- afferma il presidente dell’Ordine Arturo Oliva – ma ci vuole anche il contenuto. La nostra non è un’azione corporativistica ma ci mettiamo dalla parte dei pazienti e quello che ci importa è garantire i servizi alla salute. Bisogna partire dai reparti di urgenza e quindi dal Pronto soccorso”.
E su questa emergenza è stato d’accordo anche Pasqualone. “Questo è stato un territorio abbandonato per troppo tempo dove chi ha rivestito un ruolo in molti casi ha pensato solo agli interessi personali – dice il direttore generale – sono convinto anche io che bisogna partire dal Pronto soccorso per questo ho dato mandato ad una squadra, che conosce bene il problema, a trovare una soluzione. Da lunedì partiranno i lavori strutturali del Pronto soccorso per avere più spazi, e poi porteremo avanti il progetto, che è stato già adottato in Toscana, con l’impiego dei medici del 118 per i codici verdi. Chi lavora oggi in quel reparto merita una medaglia perché la situazione è davvero drammatica”.
Lo ammette il direttore generale, e ribadisce che saranno assunti dai 5 ai 7 medici e 12 nuovi infermieri. Ma sottolinea la difficoltà di reperire specialisti per alcuni reparti compreso il Pronto soccorso. “Voi sapete benissimo quanto sia difficile trovare medici per l’ospedale – aggiunge – non ci sono cardiologi, ortopedici, anestesisti. Bisogna far capire all’Università che serve programmazione in base alla necessità degli ospedali. E’ inutile che sfornano 40 anestesisti all’anno quando ne servono 75 per il nostro ospedale”.
Durante il dibattito sono intervenuti diversi medici che hanno espresso le loro difficoltà e quelle dei pazienti. Il primario di Ostetricia dell’ospedale di Mesagne, Poddi, oggi in pensione ha raccontato i suoi tre giorni da inferno al pronto soccorso del Perrino dove aveva accompagnato un paziente con una fibrillazione parossistica atriale. Altri professionisti hanno evidenziato le carenze del trasporto dei pazienti da un ospedale all’altro e la mancanza di offerta sanitaria su tutto il territorio che non è in grado di dare risposte ai malati che sono costretti ad andare in ospedale.
“Sono stati giorni terribili quelli al Pronto soccorso tra dicembre e gennaio – ammette Pasqualone- sono morte anche due persone. Ma bisogna dire che la situazione si aggravata a causa anche dei tanti accessi dovuti a questa influenza che ha creato tante difficoltà”.
Il direttore generale ha raccontato di due anni difficili con appalti bloccati a causa dell’inchiesta giudiziaria, gare truccate e la chiusura degli ospedali, ma annuncia anche che il 2018 sarà l’anno della svolta per la sanità brindisina, “Non solo in termini di restyling – dice – ma anche per efficienza. A brevissimo apriremo il reparto di Pneumologia al Perrino e attiveremo 15 posti letto in Medicina, finalmente sarà aperto il nuovo Pronto soccorso dell’ospedale di Ostuni e l’osservazione breve a Francavilla Fontana”.
Inoltre prima di chiudere Pasqualone ha chiesto un aiuto all’ordine dei medici per recuperare attraverso un progetto la struttura dell’ex Di Summa, da utilizzare anche come ospedale di comunità.
Lu.Po.
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