BRINDISI – Emergenza sangue, serve zero positivo: ridotte le cure per gli anemici.
Non c’è pace per il Centro Trasfusionale di Brindisi e soprattutto per i pazienti che quotidianamente svolgono le proprie cure ematiche nell’ospedale Perrino.
Le scorte di gruppo Zero positivo sono talmente agli sgoccioli che, pur garantendo le urgenze e gli interventi, i medici si sono visti costretti a prendere una decisione.
“Abbiamo in parte ridotto le cure per i pazienti microcitemici (che soffrono di anemia mediterranea, NdR), garantendo comunque le urgenze – afferma il dirigente medico del Centro trasfusionale di Brindisi, la dottoressa Antonella Miccoli – Abbiamo, nei limiti delle possibilità cliniche, ridotto il supporto trasfusionale di zero positivo, tenedo sempre conto che per gli anemici il sangue è un vero salvavita.”
In queste ore, come accade sempre più spesso, il telefono del Centro Trasfusionale non ha smesso di funzionare. “Abbiamo sollecitato le Forze dell’Ordine, i militari, il presidente della Provincia Maurizio Bruno che si è impegnato a redigere un comunicato con cui invitare i sindaci della provincia a sollecitare i propri cittadini a rispondere al nostro appello. Abbiamo chiesto anche al sindaco di Brindisi Consales, che in passato ci ha aiutato.”
I mass media, in questi casi, possono dare una mano, così sono stati diramati appelli alle tv locali, ai siti web di informazione e alle radio perché si inviti la gente a donare il sangue.
“Il centro trasfusionale analizza gratuitamente il sangue donato, facendo recapitare ai donatori gli esiti clinici: un servizio che, di questi tempi, può essere utile e conveniente perché a costo zero. Oggi abbiamo avuto sì e no una quindicina di donatori. Li ringrazio e li invito a farsi portavoce, come faccio io, dei pazienti che quotidianamente devono sottoporsi a trasfusioni, di chi deve subire degli interventi negli ospedali, di chi arriva al Pronto soccorso. Che colpa hanno loro della carenza di sangue?”
Da un punto di vista sanitario, si preferisce portare a termine trasfusioni con lo stesso gruppo sanguigno e solo in casi di emergenza o carenza, con il gruppo Zero Positivo, che dovrebbe essere il più diffuso e universale, poiché riesce ad alleviare le patologie di pazienti con gruppo A e B.
“Lancio un appello ai neo diciottenni, a chi torna a casa dopo la sessione degli esami universitari, ma anche a chi dona solo in occasione delle donazioni domenicali proposte dalle associazioni volontarie del sangue: sollecitate, parlate della gioia del dono. È importante diventare donatori perché il sangue è vita che si trasmette a chi ne ha bisogno.”
Agnese Poci
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