BRINDISI – (da Il7 Magazine) Sono ormai diventate le “elezioni della politica” dove a votare sono solo gli amministratori locali. Diventata ente di secondo grado dopo la legge Delrio, la Provincia di Brindisi il 31 marzo prossimo rinnoverà il suo consiglio provinciale. Si tratta di scegliere 12 consiglieri provinciali tra i candidati consiglieri comunali che sono stati presentati dalle forze politiche che amministrano i 20 comuni. Alla scadenza sono state presentate solo due liste, con il ritorno al classico schema del bipolarismo, che vede da una parte il centrosinistra e dall’altra il centrodestra. La prima lista si chiama La Provincia di Brindisi per Rossi, l’altra invece Centrodestra unito. Hanno deciso invece di restare fuori dalla competizioni gli altri partiti o movimenti che hanno rappresentanti nelle assise civiche e che non si riconoscono in queste due coalizioni. Il 31 marzo si voterà solo per il rinnovo del consiglio, il presidente Riccardo Rossi (sindaco di Brindisi) è stato già eletto quattro mesi fa. La necessità di eleggere prima il presidente è avvenuta dopo lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Francavilla Fontana e quindi con la perdita dei requisiti da sindaco di Maurizio Bruno che allora ricopriva la carica anche di presidente della Provincia. Il presidente infatti, deve per forza essere sindaco. Il centrodestra ci prova a presentarsi unito. Ed Anche se nei diversi comuni, Forza Italia e la Lega non sono alleati, per la Provincia tentano il dialogo e l’alleanza. Un’unica lista che vede insieme il partito di Berlusconi con i consiglieri di Salvini, Fratelli d’Italia, Direzione Italia e Idea. Prove di dialogo in vista delle prossime regionali, ma ancora delle amministrative in alcuni comuni del Brindisino. In primavera si voterà a Mesagne, Ostuni e Villa Castelli. Dopo i risultati delle elezioni in Abbruzzo e Sardegna il centrodestra spera in un’onda in suo favore anche in Puglia. I dati hanno dimostrato che solo uniti si vince. Chiaramente le elezioni provinciali sono solo una prova di alleanza perché il risultato non dipenderà certamente dai cittadini. Dall’altra parte c’è invece la lista che sostiene Riccardo , e quindi quella centrosinistra con un Pd allargato alle civiche e ai movimenti, d’altronde il sindaco di Brindisi è il frutto di una movimento civico. Il centrodestra ha candidato 11 consiglieri, mentre il centrosinistra conta su 12 candidati. Secondo un calcolo approssimativo in base al risultato il consiglio provinciale potrebbe essere composto da 7 consiglieri di maggioranza e 5 di opposizione, oppure 8 di maggioranza e 4 di minoranza.
Il centrodestra unito punta sui consiglieri comunali Lucia Trinchera, Susanna Di Maggio, Arianna Conte, Maria Zigrino, Ercole Saponaro, Antonio Miglietta, Ivan Volpe, Luciano Loiacono, Vito Santoro, Antonia Maria Immacolata Annicchiarico, Francesco Conte. Mentre per la lista Provincia di Brindisi con Rossi sono candidati i consiglieri comunali Adriana Balestra, Tommaso Carone, Valentina Fanigliulo, Aurora Grassi, Maurizio Greco, Piero Iaia, Marco Lolli, Giuseppe Pace, Marialuce Rollo, Michele Salonna, Antonella Tateo e il sindaco Salvatore Ripa. Tre in tutti i candidati per la città di Brindisi: due nel centrodestra, Saponaro (Lega) e Loiacono (Idea), e nel centrosinistra Fanigliulo (Pd). Come previsto da Statuto nazionale del movimento non partecipano alle provinciali i 5Stelle. “Poiché non votano i cittadini- spiega Gianluca Serra, consigliere comunale pentastellato – non riteniamo opportuno partecipare, né come candidati, né come votanti. Per noi le Province vanno completamente abolite. Resta fermo il problema della riforma dove il governo finalmente sta mettendo mano”.
Fuori dalla competizione anche il Partito repubblicano che ribadisce la propria posizione favorevole all’abolizione delle Province in Italia e definisce queste elezioni “una distorsione- spiega Nacci, segretario provinciale Pri – dietro cui si celano solo propositi di una mera occupazione di potere che contribuiranno ad allontanare ancor di più i cittadini dalla politica e dalle Istituzioni. Si tratta solo di una occasione di sistemazione per quanti non hanno trovato spazio negli esecutivi dei Comuni in cui svolgono il ruolo di consiglieri comunali”.
La riforma della legge Delrio, pur avendo abolito quasi del tutto i trasferimenti dello Stato alle Province, ha lasciato a queste importanti competenze in materia di Ambiente, edilizia scolastica, manutenzione delle strade e trasporti. I consiglieri provinciali e il presidente della Provincia non percepiscono nessun emolumento per l’esercizio delle loro funzioni ma hanno grandi responsabilità e potere su questi temi. Sulle spalle della Provincia di Brindisi anche il futuro di 110 lavoratori della Santa Teresa, l’unica società partecipata rimasta a questo ente.
Lucia Portolano
le province sono da abolire completamente. o no? I comuni hanno dirigenti capaci di sostituire le competenze delle attuali province. o no?