OSTUNI – Stoccaggio e abbandono di rifiuti, sequestrata una discarica abusiva di 2mila metri quadrati e denunciato all’Autorità giudiziaria il gestore dell’area, un brindisino di 61 anni (R.V. queste le iniziali del suo nome). In un terreno vicino sono stati rinvenuti, inoltre, 900 metri cubi di rifiuti abbandonati da ignoti.
Nel quadro della costante attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione degli illeciti economico-finanziari, le fiamme gialle del Gruppo di Brindisi e della Compagnia di Ostuni, coadiuvate da un elicottero AW139 della Sezione Aerea di Bari, hanno sequestrato una vasta area di 2000 metri quadrati adibita illegalmente alla raccolta ed allo stoccaggio di rifiuti.
In particolare i finanzieri hanno individuato un sito, posizionato in una zona al confine tra il Comune di Brindisi e quello di San Vito dei Normanni, nel quale sono stati rinvenuti numerosi rifiuti illecitamente smaltiti per una volumetria complessiva quantificata in circa 550 metri cubi.
I preliminari accertamenti esperiti in loco dai militari hanno permesso di rinvenire, oltre lo sversamento di materiale ferroso, elettrodomestici dismessi, carcasse di auto e pneumatici, anche la presenza di amianto formato da onduline di “Eternit” costituenti la copertura di circa 50 metri quadrati di una parte di un immobile in uso al proprietario del terreno.
Conseguentemente, il gestore dell’area, V.R., brindisino di 61 anni, è stato denunciato a piede libero alla locale A.G. in quanto privo di qualsiasi autorizzazione finalizzata allo smaltimento dei rifiuti in totale violazione delle norme ambientali previste dal DLgs.vo 152/2006 e dalla Legge speciale in materia di inquinamento da amianto.
Inoltre, nel corso del controllo le fiamme gialle hanno scoperto un ulteriore terreno adiacente alla discarica ed adibito, in passato, a cava in cui sono stati rinvenuti ulteriori 900 metri cubi di rifiuti costituiti da materiale edile, materassi e pneumatici.
Anche in questo caso, dopo aver messo in sicurezza l’intera area, si è proceduto al sequestro della stessa segnalando alla Procura della Repubblica la violazione di abbandono di rifiuti a carico di ignoti.
Gli approfondimenti proseguono e saranno finalizzati a quantificare la c.d. “ecotassa” ovvero l’imposta che il soggetto denunciato avrebbe dovuto versare all’Erario per il regolare smaltimento dei rifiuti.
In tal senso, l’attività di vigilanza, prevenzione e contrasto delle violazioni ambientali, anche attraverso la componente aeronavale del Corpo, rientra nelle attività di monitoraggio dei siti inquinati nel territorio pugliese, nel solco del vigente “Accordo di Programma Quadro per la Tutela Ambientale” siglato tra la Regione Puglia e le Forze dell’ordine.
BrindisiOggi
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