BRINDISI- Bocche cucite, i rappresentanti di Edipower e della A2A partecipano all’incontro con i capigruppo al comune di Brindisi ed il sindaco ma non parlano del futuro dell’impianto. Seduti tutti intorno ad un tavolo, i tanti interrogativi che la città si poneva nei confronti di una centrale che ad oggi continua a produrre seppur a regime autorizzativo provvisorio in attesa dell’AIA, restano “lettera morta”. L’azienda infatti ha dichiarato che non intende parlare di piano industriale sino al 31 dicembre prossimo, termine entro il quale dovrebbe ottenere l’AIA. Non solo , i rappresentanti tanto dell’Edipower quanto quelli della società subentrante A2A, non hanno fornito alcuna indicazione sui livelli occupazionali ed il futuro dei tanti lavoratori impiegati nella centrale. Ne tanto meno è stata fornita notizia sui procedimenti di ambientalizzazione o tecnologie da adottare per la salvaguardia della salute. Lo stesso sindaco ha giudicato fortemente insoddisfacente il risultato dell’incontro. “La proprietà di Edipower – ha affermato il primo cittadino – non è stata in grado di fornire alcun elemento circa il Piano Industriale relativo alla centrale e, quindi, è necessario prendere atto che non c’è alcuna garanzia circa gli investimenti da effettuare per la riconversione a ciclo combinato, così come per l’ambientalizzazione di tutti gli impianti. Come dire, insomma, che Brindisi Nord ha ripreso a produrre energia senza fornire alcuna garanzia per il futuro e, soprattutto, senza che il Ministero dell’Ambiente abbia rilasciato l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che potrà fornire garanzie per ambiente e salute dei cittadini. Per questo motivo – ha concluso il sindaco – chiederò immediatamente al Ministro Clini la immediata definizione del procedimento AIA. Nel frattempo, nessuno potrà immaginare di continuare a svolgere a lungo attività di produzione sulla base di autorizzazioni datate nel tempo e con limiti ambientali ben distanti da quelli presumibilmente previsti nella Autorizzazione Integrata Ambientale”. Nel frattempo i capigruppo in consiglio comunale vorrebbero convocare l’intera Assise ad una discussione a tema. “È evidente che così non va e occorre fare chiarezza. Ci sembra che tutte le preoccupazioni di natura ambientale e della salute oggi siano cresciute e quindi sollecitiamo l’intervento del Ministero dell’Ambiente e con le competenze del Sindaco”, ha dichiarato il centrodestra che oggi chiede che si apra una “Vertenza Brindisi”. Alle preoccupazioni dei rappresentanti politici si aggiungono anche quelle del gruppo “No al Carbone” di Brindisi che questa mattina era dinnanzi a Palazzo Nervegna , mentre si svolgeva la riunione con Edipower. In un presidio pacifico, per ribadire la posizione del gruppo ambientalista, da sempre contrario alla centrale di Edipower. Gianni Della Gemma, rappresentante dei No al Carbone, ha dichiarato: “Vogliamo che Edipower chiuda. E’ impensabile che questo impianto rimanga sul nostro territorio ad inquinare. Prima si chiude la Centrale, prima si potrà cominciare a bonificare. Ma bonificare costa , ecco perché non se ne parla”.
Lucia Pezzuto
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