Edipower firma l’accordo con Sogesa, lavoro garantito per due mesi.

BRINDISIRoberto, Nicola, Pino, Giancarlo e Tarquinio ce l’hanno fatta, dopo diciotto giorni isolati su di un freddo nastro trasportatore, a 70metri di altezza, lontani dall’abbraccio delle famiglie, sono riusciti a difendere il loro posto di lavoro. Oggi l’azienda SOGESA,  presso la quale sono impiegati, ha firmato un accordo con i sindacati ed i rappresentanti della centrale Edipower che garantirà loro di lavorare per i prossimi due mesi. L’accordo è stato siglato alla presenza del prefetto di Brindisi Nicola Prete e prevede che la SOGESA si impegni ad anticipare le competenze  della cassa integrazione relative ai mesi di marzo e aprile. Edipower garantirà alla SOGESA un carico di lavoro che impegnerà, per i mesi di maggio e giugno , nove dei lavoratori impiegati della stessa per attività di pulizie industriali. Dall’altra parte la SOGESA ha dichiarato che impegnerà almeno altri 3/4 lavoratori su altre attività aziendali in distacco comando, anche presso altri cantieri, fuori dalla provincia di Brindisi. Per i restanti lavoratori utilizzerà gli istituti delle ferie e della cassa integrazione.

Non appena la notizia si è diffusa le famiglie di questi coraggiosi operai sono corse sotto la centrale aspettando di poterli riabbracciare. Con loro anche i rappresentanti sindacali che hanno dovuto mostrare l’accordo scritto prima che gli operai si decidessero a scendere giù.

E’ stata un’emozione per questi padri di famiglia, Roberto De Nicola, Pino Greco, Giancarlo Leone e Tarquinio Leone, poter riabbracciare mogli e figlie. In molti non sono riusciti a trattenere le lacrime. La stanchezza si leggeva sui loro volti, ma nonostante questo hanno detto di essere pronti a tornare su se fosse necessario.

Questi uomini sono saliti sul nastro il 2 aprile scorso quando gli è stato detto che non c’era più lavoro, che la centrale Edipower era ferma e per questo motivo la SOGESA, ditta di pulizie industriali presso la quale sono impiegati, avrebbe perso l’appalto. Con i quattro operai, salirono sul nastro anche altri tre colleghi che nei giorni successivi sono stati costretti a scendere a causa di seri problemi di salute. Oggi sembra che si sia aperta una speranza, ma qualcuno ha detto che la battaglia è ancora lunga.

Lucia Pezzuto

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