BRINDISI – Ecotecnica replica all’articolo di BrindisiOggi sul licenziamento di cinque dipendenti. Riceviamo e pubblichiamo la nota della società.
“A Brindisi la ns. società si è vista costretta a licenziare cinque dipendenti a seguito di un grave atto di insubordinazione verificatosi alcune settimane addietro e che è sfociato in una “interruzione di pubblico servizio”. Circostanza, quest’ultima, che ha comportato la nostra richiesta di intervento dei carabinieri e la denuncia dell’accaduto all’Autorità giudiziaria competente. Inizialmente i dipendenti coinvolti sono stati dieci, ma con cinque di loro è stato chiarito l’accaduto e sono rientrati immediatamente in servizio. I restanti cinque, invece, hanno ritenuto di insistere in una posizione che richiederà l’intervento di un giudice del lavoro per stabilire se il comportamento dell’azienda è stato corretto e quindi se dai dipendenti interessati sono stati attuati comportamenti non dovuti.
Ecotecnica ha sempre fatto tutto il possibile per tutelare la salute dei propri dipendenti. Il tutto – come si evince dalle comunicazioni inviate al Comune di Brindisi, come risulta alle stesse organizzazioni sindacali e come si evince dalle pagine facebook dell’azienda – attraverso costanti interventi di sanificazione del cantiere e dei mezzi utilizzati dal personale e attraverso la distribuzione di presidi sanitari che è avvenuta appena ci è stato consegnato il materiale ordinato e saldato con abbondante anticipo rispetto all’avvio della fase più calda dell’emergenza sanitaria. Sono state attuate, inoltre, tutte le direttive imposte con i DPCM del Presidente del Consiglio dei Ministri in tema di distanziamento sociale e di piena disponibilità per i lavoratori di gel igienizzanti”
La protesta dei cinque lavoratori, pertanto, così come la pretestuosa presa di posizione del sindacato SUL, non trova alcuna giustificazione. Pertanto si ribadisce che gravissimi atteggiamenti di insubordinazione non sono stati e non saranno tollerati dalla società nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti.”
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