Ecologica Pugliese attacca il Comune: “Ci vogliono bandire dal territorio”

BRINDISI- Una sorta di complotto, ordito dalla stessa amministrazione comunale che sta tentando di bandire l’azienda dal territorio, così Ecologia Pugliese, azienda barese che si occupa della raccolta rifiuti in città,  attacca il Comune di Brindisi reo di averla estromessa dalla gara ponte e di averla sanzionata per “fantomatiche inadempienze”.

“Tutto falso- dice l’avvocato Rosanna Lisi, responsabile amministrativo di Ecologia Pugliese- stiamo già procedendo per vie legali impugnando tutti e quattro gli inadempimenti imputati dal Comune di Brindisi e per i quali ci sono stati decurtati  circa  707mila euro su di un canone da un milione cento cinquantamila euro”.

Tutto questo a pochi giorni dalla scadenza del contratto prevista il prossimo 17 marzo. Nel frattempo le lettere  di licenziamento per i dipendenti sono partite, ma ad oggi non si sa nulla ne del futuro di questi operai ne in modo proseguirà il servizio.

rifiuti via romagna

“E infatti, la Ecologica Pugliese non è stata neppure invitata a quella procedura negoziata che il Comune ha indetto e a cui nessuna azienda ha evidentemente ritenuto conveniente partecipare, nonostante il prezzo più alto offerto dalla stazione appaltante- spiega l’avvocato Lisi-  Se fosse stata invitata, la Ecologica Pugliese avrebbe ovviamente partecipato e vinto.

L’operazione compiuta dall’Ente per motivare l’esclusione della Ecologica Pugliese appare davvero emblematica ove si consideri anche solo la sequenza temporale dei provvedimenti.

E, in effetti:

– il 16 marzo 2016 il Comune di Brindisi emette la Deliberazione n. 21, con cui il Commissario Castelli incarica il Dirigente del Settore Ecologia “di predisporre tutti gli atti di gara da svolgersi mediante procedura aperta per l’affidamento del Servizio R.S.U. del Comune di Brindisi in favore di un nuovo Gestore e per la durata di un anno;

– il 17 marzo 2016 (dunque il giorno successivo) il Comune di Brindisi emette la Determinazione Dirigenziale n. 7, di liquidazione del canone di febbraio 2016, con vengono applicate penali per il mancato ripristino delle isole ecologiche interrate preesistenti sul territorio e per il mancato raggiungimento delle ore mensili lavorate minime durante il mese di febbraio 2016 per circa 80.000 euro;

– il 7 aprile 2016 il Comune di Brindisi emette la Deliberazione n. 35, con cui, ad integrazione (e parziale rettifica) della sopra richiamata Deliberazione n. 21 del 16 marzo 2016, il Commissario Generale da indirizzo al Dirigente del settore di procedere all’espletamento di una procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando e dunque non più di procedere con procedura aperta. La Ecologica Pugliese s.r.l. non rientra tra le aziende da invitare e la decisione viene motivata con alcune presunte inadempienze dell’azienda che sarebbero emerse “successivamente all’adozione della  deliberazione commissariale n. 21, con cui si era deciso di procedere con procedura aperta”.

In pratica gli inadempimenti contestati dal Comune sarebbero quattro, nello specifico:

  1. a) la diminuzione della percentuale di RD conseguita rispetto al mese precedente;
  2. b) la mancata riattivazione delle nr. 8 isole ecologiche che ha determinato l’applicazione della sanzione prevista all’art. 79 del CSA;
  3. c) il mancato superamento del 90% del totale delle ore mensili lavorative che ha determinato l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 12 del CSA”;
  4. d) l’applicazione di consistenti trattenute nel pagamento del canone del mese di marzo a causa dell’accertato mancato raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata.

A proposito della percentuale minima della differenziata, Ecologica sostiene che non è affatto vero. Anzi nell’ultimo mese sono stati raggiunti picchi del 31%. E che sarebbe colpa del Comune non aver reso possibile l’incremento della percentuale adottando una raccolta “porta a porta a spinta” in tutta la città. Questo, sempre secondo Ecologica, avrebbe portato ben altri risultati.

“Optando per l’esclusione a tutti i costi della Ecologica Pugliese dal territorio- dice Lisi-  si concretizza il rischio che siano vanificati tutti gli sforzi intrapresi dall’azienda per raggiungere, nel giugno 2016, l’obbiettivo del 36% di raccolta differenziata imposto dalla Regione Puglia e che i cittadini si ritrovino a dover ingiustamente subire il pagamento dell’Ecotassa”.

In conclusione Ecologica ritiene di stare pagando lo scotto di essere associati alla vecchia amministrazione.

Lu.Pez.

 

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