Ecco perchè secondo gli inquirenti Consales non poteva affidare i servizi alla News

BRINDISI- Un’indagine durata oltre un anno, con l’acquisizione di migliaia di documenti passati tutti al setaccio dagli agenti della Digos di Brindisi, sotto il coordinamento di tre pubblici ministeri della Procura messapica. L’avviso della conclusione delle indagini preliminari notificato questa mattina al sindaco Consales e altri cinque indagati porta la firma non solo dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani ma anche del procuratore capo Marco Dinapoli.Procuratore-capo-Marco-Di-Napoli

 Chiuse le indagini per l’inchiesta sull’affidamento e la proroga dei servizi di call center e rassegna stampa alla News, società che sino a maggio 2013 era di proprietà del sindaco Consales, in questa si include anche l’affidamento diretto all’associazione Motumus di 153mila euro per  la rassegna stampa estiva del Comune e il pagamento irregolare di almeno tre rate ad Equitalia per estinguere parte di un debito personale del sindaco che complessivamente ammonta a 315mila euro. Rate pagate in contanti nonostante la legge prevedesse assegni circolari, con tanto di testimonianze di almeno tre dipendenti di Equitalia che hanno raccontato di essere stati indotti dal loro responsabile della sede di Brindisi, Giuseppe Puzzovio (anche lui indagato), a versare il denaro sui loro conto correnti personali per trasformarlo in assegni da versare a Equitalia per conto di Consales.digos alla news

zingaroTre storie che fanno parte di un’unica inchiesta. Secondo gli investigatori Consales avrebbe “sottaciuto agli organi politici e amministrativi il suo conflitto di interesse inducendoli in errore determinandoli all’adozione delle delibere di Giunta n.79 del giugno 2012 e n.19 del gennaio 2013 con le quali si procedeva di fatto al nuovo affidamento dei servizi di rassegna stampa e call center dopo la scadenza del termine utile per la proroga dei rapporti contrattuali pregressi e senza alcun confronto concorrenziale, in tal modo procurando in modo intenzionale alla News un ingiusto vantaggio patrimoniale, con pari danno per l’ente pubblico.”.

Perché gli inquirenti parlano di conflitto di interessi? Perché secondo i magistrati, a supporto delle indagini della Digos, Consales aveva ancora rapporti con la sua vecchia società e l’avrebbe agevolata?

 Gli inquirenti parlano “di conflitto di interesse”  che consisterebbe nel fatto di aver affidato i servizi alla società di cui Consales era proprietario e legale rappresentante sino al 30 maggio 2012 (7 maggio eletto sindaco), giorno in cui la News è stata ceduta ad Alessio Vincitorio con un debito di 428mila euro in relazione del quale Consales manteneva la qualità di coobligato solidale, trattandosi di debiti maturati durante la sua gestione. Inoltre ai tempi delle stesse delibere di affidamento l’auto in uso al sindaco era intestata alla stessa News, così come lui manteneva la disponibilità dei locali della società, e sul conto della News anche dopo la cessione delle quote veniva addebitato il costo delle bollette telefoniche del cellullare di Consales.

A questo si aggiungerebbe il fatto che la News una volta mutata la compagine societaria fosse stata depauperata delle specifiche competenze maturate in campo giornalistico e in ragione delle quali quei servizi sin dalle origini erano stati affidati in via diretta alla News di Mimmo Consales. Secondo gli investigatori l’affidamento a Vincitorio non sarebbe giustificato essendo un tecnico informatico con pregresse esperienze come fotoreport, senza alcuna esperienza giornalistica

Insomma tutto questo avrebbe apportato un danno all’amministrazione. Venuto meno Consales sarebbe dovuto venir meno il servizio, visto che grazie alle sue competenze era stato affidato in passato.

Queste alcune delle questioni finite nel mirino della Procura per le quali il sindaco è accusato di abuso d’ufficio,e falso ideologico a questi si aggiungono però reati più gravi  per la vicenda legata a Equitalia: riciclaggio, ricettazione e concussione.

manfredaIl legale del sindaco, l’avvocato Massimo Manfreda, è a lavoro per studiare la strategia difensiva, liquida tutto in poche parole: “Siamo tranquilli e dimostreremo le nostre ragioni nelle opportune sedi”.

 Lucia Portolano

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