BRINDISI- Dubbi sulla tassa di soggiorno che si vorrebbe istituire a Brindisi. Qualcuno solleva perplessità non solo sull’opportunità ma anche e soprattutto sulla procedura. Gigi Rizzi del Pd pone all’attenzione dell’amministrazione comunale due questioni. “La prima- spiega Rizzi- è che questa tassa di scopo deve necessariamente vedere coinvolto sin dall’ elaborazione del regolamento un comitato di operatori turistici con compiti propositivi e di controllo, visto che gli introiti non solo devono essere incassati dagli operatori per conto dei comuni, ma devono anche necessariamente essere destinati allo sviluppo turistico della città. Lo prevede espressamente la legge.”
Rizzi fa notare che a differenza di quanto accaduto in altri comuni, dove l’imposta è già in vigore, a Brindisi della istituzione di tale comitato non se ne è mai sentito parlare. È come fare i conti senza l’oste.
In secondo luogo ci sarebbe la legge di stabilità 2016 che ha bloccato l’imposizione (o l’aumento) di nuove imposte locali per tutto il 2016. “La legge di Stabilità ha bloccato l’imposizione di nuove tasse per il 2016- aggiunge l’esponente democratico- ed a quanto mi risulta l’intenzione del governo è di riconfermare tale blocco nel 2017. E’ stato ormai da tempo chiarito che in presenza di tale sospensiva nessuna nuova tassa, ivi compresa l’imposta di soggiorno, può essere deliberata dai comuni. In sostanza è inutile fare i paragoni con i comuni turistici della provincia, gli altri l’hanno deliberata nel 2015 e pertanto possono tranquillamente utilizzarla per gli scopi concordati, a Brindisi per ora non è possibile.”
A tutto questo si aggiunge la dichiarazione del presidente provinciale di Federalberghi, Pierangelo Argentieri, che ha annunciato barricate contro l’imposizione di una tassa di soggiorno, per una città che non sarebbe pronta turisticamente ad un contributo simile.
BrindisiOggi
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