FRANCAVILLA FONTANA – Coprivano la piazza di spaccio di Francavilla Fontana, dai locali pubblici alle piazze. Tra i clienti c’era di tutto, dai ragazzini ai liberi professionisti. I carabinieri di Francavilla Fontana, al comando del capitano Cipolletta, oggi all’alba hanno arrestato 11 persone: 4 in carcere e 7 ai domiciliari. Si tratta di Giuliano Parisi, Domenico Parisi, Gabriele Balestra, Maria Luisa Fanelli, Giuseppe Candita, Pietro Padula, Marco Manelli, Claudi Orlando, Emanuele Gelo, Francesco De Fazio, Mimmo Maggio.
Sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dalla disponibilità di armi da guerra e materiale esplodente. L’indagine è durata un anno e mezzo, ed è partita a gennaio 2017 quando fu fatta esplodere con una bomba una ferramenta di Villa Castelli. Il responsabile dell’attentato fu anche arrestato, rimasto ferito durante l’esplosione.
Da qui emerge un giro di spaccio di stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana. Gli arrestati sono tutti di Francavilla fontana. L’ordinanza di arresto è stato emesso dal gip del tribunale di Lecce su richiesta della Dda. Nelle indagini emergono inoltre dei collegamenti con la Sacra corona, uno degli arrestati avrebbe chiesto ad un noto esponente francavillese della Scu, che ora è in carcere, un sovvenzionamento economico per ampliare l’attività. In realtà quel sovvenzionamento non è mai arrivato, ma nello stesso tempo è stata data un’implicita autorizzazione a continuare nei traffici illeciti. Insomma l’associazione avrebbe avuto il bene placito della Scu.
Durante le indagini sono stati sequestrati 25 chili di tritolo, due ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, sette pistole, tre fucili con matricola abrasa, un fucile da guerra, 1 chilo e 400grammi di hashish, 400 grammi di cocaina, 750 grammi di marijuana. L’inchiesta è stata denominata Family affairs, in quanto l’attività veniva gestita a livello familiare, molti degli arrestati sono parenti. Le armi molto spesso venivano utilizzate per minacciare chi non pagava i debiti di droga.
BrindisiOggi
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