OSTUNI – Una somma di reati ha portato dietro le sbarre Vito Pietro Lanzillotti, 40enne di Ostuni, volto molto noto alle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato della città bianca, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesco Angiuli, ieri mattina, hanno arrestato l’uomo in flagranza, per detenzione di sostanze stupefacenti, 1,5 chilogrammi di marijuana custoditi in due voluminosi involucri, furto aggravato di energia elettrica e furto aggravato di un costoso motocoltivatore e di altri arnesi per uso agricolo.
I poliziotti, nelle prime ore delle giornata di ieri, hanno fatto irruzione in un casolare di campagna di contrada Cantrapa, a Ostuni, dove erano sicuri di trovare Lanzillotti. Gli agenti non sbagliavano: il 40enne era all’interno dello stabile con la droga e gli attrezzi rubati lo scorso 5 novembre.
Il cerchio attorno a Lanzillotti si è stretto nei giorni scorsi, grazie al lavoro della polizia: da una serie di attività di osservazione e pedinamento, il 40enne era stato visto assumere comportamenti sospetti tali da ritenerlo dedito sia allo spaccio di sostanze stupefacenti, sia a furti in abitazioni. In tale contesto, qualche settimana addietro, i poliziotti gli hanno sequestrato una costosa moto giapponese condotta senza patente e senza copertura assicurativa.
Dalle indagini e d
agli elementi raccolti, gli agenti hanno potuto capire che Lanzillotti nascondeva la droga nel suo casolare di campagna: un vasto fabbricato di circa 300 metri quadri, recintato da una rete protettiva antintrusione e presidiato da grossi cani da guardia. I poliziotti, che per mimetizzarsi hanno adottato i più impensabili e curiosi sistemi, sono persino riusciti ad assistere a verosimili cessioni di droga a giovani in corso di identificazione, con contestuale pagamento. L’elemento che aveva colpito l’attenzione degli inquirenti era stato il fatto che in presenza di circostanze di potenziale spaccio, Lanzillotti era solito recarsi sotto le fronde di un enorme albero, ove manipolava qualcosa, poi tornava dai giovani, cui consegnava gli involucri.
Dopo aver assistito a simili scene, gli agenti di polizia hanno deciso di intervenire: recatisi presso il casolare di contrada Cantrapa, i poliziotti ha
nno intimato al 40enne, che intanto si era barricato in casa, di venire fuori. Dopo molte insistenze e la richiesta dell’intervento dei vigili del fuoco, Lanzillotti si è deciso a lasciar entrare le forze dell’ordine. I poliziotti, durante la perquisizione, hanno trovato tutto il necessaire dello spacciatore: due coltelli, uno dei quali di grosse dimensioni, a serramanico, e uno da cucina con tracce di marijuana; numerosi rotoli di carta, anche stagnola, oltre a un sensibilissimo bilancino di precisione e innumerevoli buste di plastica. Di seguito, spostatisi sotto l’albero di cui sopra, occultati sotto alcune cassette, i poliziotti rinvenivano una busta che, sebbene a prima vista cont
enesse residui di cibo, in realtà celava due grossi involucri in carta stagnola: si trattava di quasi 1,5 chilogrammi di marijuana, perfettamente custodita e preservata dall’umidità. In un primo momento, Lanzillotti ha negato che la droga fosse sua ma, dopo la ricostruzione di un estratto conto bancario riconducibile a lui, trovato dov’era stata nascosta la marijuana, non ha potuto negare l’evidenza.
Durante l’operazione, si è anche scoperto il furto aggravato di energia elettrica: Lanzillotti aveva installato e occultato un sofisticato sistema che bypassava il contatore dell’Enel, rilevato dai tecnici dell’azienda, intervenuti su richiesta della polizia, e posto sotto sequestro.
In ultimo, gli agenti hanno
sottratta dall’uomo a una do
nna che ne aveva denunciato la scomparsa il 5 novembre scorso: nel cofano della Fiat Punto con la quale il padre del malvivente era giunto al casolare del figlio, c’erano il motocoltivatore e gli altri arnesi agricoli che i poliziotti hanno restituito alla legittima proprietaria.
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