BRINDISI- Dal Piemonte sino a Brindisi carichi di droga da distribuire in tutta la provincia. In sette finiscono nel mirino dei carabinieri, sei in manette una ancora ricercata.
Si tratta di Orlando Carella, 47 anni di Brindisi, Giovanni Cannalire, 57 anni di Brindisi ma residente a Torino, Domenico De Leo, 33 anni di Brindisi, Alessandro Liardi, 35 anni di Brindisi, Pietro Corsaro, 47 anni di Brindisi, Teodoro Montenegro, 29 anni di Brindisi, e Daniele Camon, 33 anni di Brindisi, sfuggito alla cattura ed attualmente ricercato.
L’indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Brindisi, coordinati dalla locale Procura della Repubblica e supportati da personale del Nucleo elicotteri di Bari e da quello cinofili di Tito (PZ), nonché da personale del Nucleo Investigativo di Torino, partono da un’ingente sequestro di droga eseguito il 16 gennaio scorso.
In quell’occasione finì in manette Alessandro Liardi, trovato in possesso di oltre 2 chilogrammi di hashish, una pistola con matricola abrasa, 45 proiettili cal.7,65 e 1200 euro ritenuto provento dell’attività di spaccio.
Da quel momento i militari cominciarono una lunga attività di pedinamenti ed intercettazioni che portarono ad agosto scorso ad altri due arresti e sequestri di droga.
Il 9 agosto dopo un lungo e pericoloso inseguimento fu arrestato Antonio Di Giovanni , il quale, con un altro complice, stava trasportando a bordo di una Fiat Croma 85 kg di hashish suddivisi in panetti. In quell’occasione furono inoltre sequestrate 11 banconote false del taglio di 50 euro ciascuna, per un valore complessivo di 550 euro.
Qualche giorno dopo, il 23 agosto, sempre i militari di Brindisi, arrestarono Orlando Carella, panettiere di professione. L’uomo durante un controllo alla circolazione stradale fu trovato in possesso di 2 Kg di hashish, nonché di 2.200 euro provento dell’attività di spaccio. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare fu trovato in possesso anche di ulteriori 3 Kg nascosti in una lavatrice.
La droga era confezionata in panetti infilati in palloncini colorati per sviare i cani antidroga.
I soggetti coinvolti nel sodalizio criminale era sempre piuttosto cauti nel scambiarsi le informazioni. Comunicavano utilizzando sms mai whatsapp o telefonate. Nelle conversazioni utilizzavano frasi in codice della serie : “Ti è piaciuto il filetto” oppure “Tanto tu c’hai ancora il Ferrari” ed ancora “Mi serve una Vuitton”.
La droga viaggiava a bordo di una Fiat Croma nascosta in un doppio fondo ricavato sotto i sedili e nel paraurti posteriore. L’auto era stata modificata da un carrozziere a Torino per la modica cifra di 520 euro.
Le schede telefoniche utilizzate per i messaggi erano tutte intestate a cittadini stranieri, che si erano prestati a dare le proprie generalità su pagamento.
Finiscono in carcere Carella, Cannalire, Corsaro e De Leo.
Ai domiciliari invece Montenegro, Liardi e Camon (attualmente ricercato).
BrindisiOggi
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