BRINDISI- Emergenza dormitorio, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, incontra le associazioni di volontariato, la Curia, la CGIL e le comunità straniere: “O si trova sistemazione per 37 persone o tra due settimane il dormitorio chiude e ne avremo oltre 100 per strada”.
Hanno il sapore di un ultimatum le parole pronunciate dal sindaco Rossi questa mattina durante l’incontro che si svolto a Palazzo Nervegna. In questi giorni si è discusso molto sulla sistemazione di quei 37 migranti che sono rimasti esclusi dalla lista degli aventi diritto a restare all’interno del dormitorio.
“Io non ho avuto scelta, la Asl dopo un controllo ha dichiarato inagibile la struttura e perché sono necessari dei lavori di ristrutturazione e perché il numero degli ospiti è superiore a quello consentito- dice il sindaco- abbiamo fatto , così, un censimento e abbiamo stabilito di accoglierne 91. Di più non si può”.
Mercoledì scorso gli esclusi avrebbero dovuto lasciare il dormitorio, ma il freddo ha indotto il primo cittadino ad ospitarli nuovamente tutti. Ora rinviare non sembra più possibile. Il problema fondamentalmente è che queste persone pur potendo pagare l’affitto non trovano locatari.
“Dobbiamo convincere la gente ad affittare le case- dice Rossi- il Comune non ha purtroppo alcuna disponibilità”.
La Chiesa dal canto suo è nelle medesime condizioni, lo stesso vescovo ha detto che non ci sono posti letto e quei pochi che si sono, sono stati tutti occupati. I volontari delle associazioni e la stessa GCIL hanno proposto diverse soluzioni che purtroppo sono state bocciate. Dall’utilizzo della scuola Camassa, che il sindaco ha detto che è pericolante, ad un confronto con i sindaci della Provincia per attuare quello che generalmente viene chiamato albergo diffuso. “Ogni Comune potrebbe farsi carico di due , tre migranti- chiede Tea Sisto del Forum per cambiare l’ordine delle cose- così il problema peserebbe meno”.
La Cgil chiede anche conto del patrimonio immobiliare della Provincia di Brindisi, visto che Rossi ne è presidente, ma anche qui non sembrano esserci molte speranze.
Poi sempre Tea Sisto propone la Casa per anziani della Fondazioni Giannelli che non è mai stata attivata ed è gestita dalla Regione.
Rossi dice: “Proveremo a chiedere, ma il problema resta”.
Intanto oggi pomeriggio le stesse associazioni sono scese in piazza Santa Teresaper un sit in davanti alla Prefettura con la speranza che quest’ultima possa intervenire.
BrindisiOggi
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