Dopo la revoca dei domiciliari, Ferrari torna in consiglio ma non sa con chi

BRINDISI-  Torna in consiglio comunale, rioccuperà il suo posto da consigliere nell’assise civica, non sa ancora se in quota ad un partito e se nella maggioranza di centrosinistra. Antonio Ferrari tornato in libertà venerdì scorso dopo l’arresto scattato nell’inchiesta per gli appalti Asl, presto tornerà a ricoprire il suo incarico di consigliere comunale. Nella giornata di domani presenterà la richiesta per rientrare così come prevede la legge. Venerdì scorso il gip ha accolto l’istanza di revoca dai domiciliari presentata dall’avvocato di Ferrari, Rosario Almiento, così come per gli altri imprenditori coinvolti nella vicenda giudiziaria. Il magistrato ha ritenuto che fossero venute meno le esigenze cautelari.

Ferrari sino al giorno del suo arresto, avvenuto il 12 novembre scorso, sedeva  in consiglio comunale nel gruppo del Centro democratico, formazione costituita insieme a Massimo Pagliara, dopo l’espulsione dei due consiglieri dal partito dell’Udc. Espulsione dai due sempre contestata. Ora non è ancora chiara la posizione che  adotterà in assise. “Sto valutando”, afferma. Al suo posto era entrato da circa un mese Giampiero Epifani, primo dei non eletti dell’Udc, oggi Nuovo centrodestra.

Si tratta di un momento transitorio per il consigliere, che rientra in una fase delicata per la maggioranza del sindaco Consales, in queste ore alle prese con la composizione del nuovo esecutivo.

Ferrari questa mattina è andato a palazzo di città dove ha incontrato anche il primo cittadino ma solo per un saluto, non si sono ancora parlati.

Il consigliere comunale è finito nell’inchiesta dei presunti appalti Asl nel suo ruolo di dipendente dell’area tecnica della Asl brindisina, accusato di aver favorito alcune aziende di famiglie che farebbero capo a lui. Insieme al consigliere  a novembre scorso furono arrestate altre 21 persone, in una scandalo negli appalti della sanità pubblica che vede indagate 133 persone, tra imprenditori, politici e altri dipendenti, per molti dei quali era stato chiesto anche l’arresto, per altri invece i reati si sono prescritti ancora prima che le indagini fossero concluse.

Lu.Po.

2 Commenti

  1. Scusate ma sono molto desolata è una vergogna prima vanno via dal consiglio perché arrestati, poi ritornano appena liberi…ma brindisi da questi soggetti deve ancora essere amministrata…e daiiii

  2. Spero di non offendere nessuno
    -non è questa la mia intenzione-
    e se così è chiedo scusa fin da ora
    ma
    bisogna pur dire che
    neppure ai tempi delle peggiori giunte dc-psi(psdi-pli-pri)
    degli anni settanta-ottanta (et prima et dopo)
    si è raggiunto un degrado politico-amministrativo simile.

    Ma, essendo costoro, espressione del libero voto della maggioranza dei brindisini, bisogna rispettarli. Oltre al normale rispetto che è dovuto ad OGNI persona, s’intende.

    Epperò lo “spettacolo” è desolante.

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