Dopo la proposta di Amati e Caracciolo la giunta regionale approva i test genomici per il tumore alla mammella

BARI – “Siamo contenti che la Giunta regionale abbia accelerato e approvato i provvedimenti necessari per avviare i test genomici per il carcinoma mammario. Per ovviare al ritardo avevamo, nei giorni scorsi, depositato una proposta di legge assieme ai colleghi Bruno, Di Gregorio, Pentassuglia e Paolicelli. Speriamo di essere ancora in tempo per non perdere i fondi”. Lo dichiarano Fabiano Amati e Filippo Caracciolo, rispettivamente presidente della Commissione regionale Bilancio e capogruppo del PD, firmatari di una proposta di legge per l’attivazione gratuita e in completa esenzione da compartecipazione dei test genomici alle donne con carcinoma mammario in fase precoce.

“Si tratta di un test di grande importanza nell’evitare chemioterapie quando inopportune o addirittura dannose – spiegano Amati e Caracciolo -. Accade infatti che, dopo il trattamento chirurgico e sulla base dell’esame istologico, le donne affette da carcinoma mammario risultino a rischio recidiva basso, alto o intermedio. E’ evidente che nei primi due casi la scelta di ricorrere alla chemioterapia sia abbastanza semplice (si evita nel primo, si fa nel secondo). Più complicato decidere come comportarsi con il rischio intermedio o incerto. Sinora molti medici prescrivevano la chemio a scopo precauzionale anche in questi casi. I test genomici sono una diagnostica altamente tecnologica che consente di avere risposte più certe e definite, tanto che dalle relazioni ministeriali si legge che il ricorso alle chemio, in questi casi, si abbassa con percentuali che variano dal 50 al 75 per cento. Un’iniezione di vita per le donne che già combattono una battaglia difficile. Il Ministero della Sanità aveva prima dell’estate approvato il decreto stanziando i finanziamenti per le regioni. Entro il 7 settembre bisognava procedere con una delibera con le indicazioni operative di esecuzione dei test e monitoraggio. Ci siamo fatti promotori della proposta di legge proprio per colmare quel ritardo ed evitare alla Puglia di perdere i fondi che saranno stanziati (prima tranche) entro il 7 novembre. Siamo soddisfatti che la Giunta abbia provveduto attraverso una delibera, accelerando quindi il percorso burocratico-normativo”.

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