BRINDISI- E’ ancora aperta la discussione su Brindisi Capitale Europea della Cultura. La decisione della Giunta comunale di rinunciare alla candidatura in favore di Lecce lascia spazio al dibattito.
“Solo i preconcetti ed i pregiudizi senza limite possono portare a polemizzare sulla natura della decisione assunta dalla Giunta comunale di rinunciare alla candidatura di Brindisi a Capitale Europea della Cultura 2019- dice Toni Muccio, consigliere comunale di Noi Centro– “ In questi ultimi giorni stiamo assistendo a numerosi interventi sugli organi di stampa e ad ingiustificati attacchi rivolti a strumentalizzare la delibera con cui l’esecutivo retto dal sindaco Consales ha inteso fare un passo indietro rispetto alla candidatura in oggetto. Mi chiedo: ma è davvero così difficile comprendere i motivi che hanno spinto la maggioranza ad assumere tale decisione? Né può passare il concetto secondo cui la rinuncia alla candidatura debba essere intesa come una resa. Tutt’altro. Lo ha già ribadito il sindaco Consales nel corso della recente conferenza stampa in cui, affiancato dal sindaco di Lecce Perrone, ha appoggiato la candidatura della città salentina che va intesa, infatti, come la condivisione di una designazione che è dell’intero Salento e che vede anche Brindisi protagonista. Una candidatura che porterà innegabili vantaggi anche alla nostra città che si era, purtroppo, presentata all’appuntamento senza aver prodotti atti concreti e, in particolare, senza che fosse stato costituito un apposito Comitato promotore”.
Il consigliere comunale di Noi Centro, invece, punta ad una maggiore collaborazione da parte dei rappresentanti istituzionali e dei cittadini: “Perché non cerchiamo, invece, tutti assieme, di creare qualcosa di produttivo per il bene del nostro territorio, puntando su azioni e progetti concreti che realmente possono essere portati avanti e che potranno apportare indubbi benefici per la nostra città? Invece, a Brindisi va di moda la critica a tutti i costi, la disapprovazione, la strumentalizzazione di tutto ciò che di buono si sta cercando di fare per il bene del territorio. Finiamola una volta per tutte di polemizzare e pensiamo, invece, a dare corpo alle idee, ad essere più collaborativi, a fornire – ciascuno per le proprie competenze – un apporto , un contributo affinché questo territorio, per sette lunghi anni martoriato da scelte scellerate, possa realmente iniziare a vedere la luce. Cerchiamo di camminare tutti nella stessa direzione ed evitiamo, invece, di metterci il bastone fra le ruote a vicenda per il sol gusto di farlo o per la smania di qualcuno di vedersi protagonista sugli organi di informazione. Perché, come disse qualcuno, “i politici sono i depositari dei sogni della gente” e questi sogni, in particolar modo quelli legati al ‘modus operandi’ delle ultime Amministrazioni, sono andati completamente disattesi. Non è con la sterile polemica che Brindisi potrà rinascere”.
E conclude: “I cittadini tutti potranno finalmente tornare ad essere fieri di essere brindisini solo se, noi per primi, inizieremo ad andare verso un’unica direzione per traguardare un obiettivo comune: quello, cioè, della rinascita economica, sociale e culturale della città di Brindisi”.
BrindisiOggi
Riconduciamo la discussione sui binari giusti. La Capitale europea della cultura lanciata nel 1985, dal 2005 viene selezionata ed assegnata dalle istituzioni europee. Dapprima si decide per ogni anno in quale delle nazioni europee individuare la città da scegliere. Per il 2019 (cioé fra 6 anni) tocca all’Italia. Quindi bisognerà scegliere (teoricamente) tra gli 8.092 comuni italiani quello che al meglio potrà rappresentare la cultura europea. ovviamente ci sono comuni che ritenendo di avere particolare caratteristiche o peculiarità, si autocandidano. E’ il caso di Brindisi che con l’amministrazione Mennitti nel 2010 si autocandido. Pensando contemporaneamente a un progetto di grandissimo respiro “città d’acqua” che avrebbe dovuto(realizandolo concretamente) garantire l’elemento su cui la commisione esaminitrice abrebbe dovuto effettiare la scelta di Brindisi Capitale Europea della Cultura. Un progetto ambizioso, ma non sorretto sopratutto nella parte economica, sia pubblica che privata, (chi investe non essendo sicuro che poi sia prorpio Brindisi ad essere scelta?) che non può reggere questo gravoso impegno. Rimane poi il fatto politico amministrativo dopo appena 1 anno il sindaco Mennitti (che ricordiamo avrebbe finito il proprio mandato nel 2014) purtroppo è andato via ne consegue che viene meno la sua “spinta” al intero progetto. Oggi in una sistuazione al limite del collasso finanziario, con gravi ritardi sulla tabbella di marcia ed anche con un cambio dell’assetto politico amministrativo cosa bisognerebbe fare continuare ad inseguire un sogno o meglio le farfalle oppure cercare di dar man forte ad un’altro comune attiguo, quindi con qualche possibile ritorno, che si è anche esso candidato a Capuate europea della cultura 2019?. Queste sono le domande a cui bisognerebbe rispondere seriamente non fare propaganda politica.
lavoriamo insieme ma dividiamoci anche il tuo stipendio!!!!!!!!!!!!
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Signori,
questi politici non vogliono lavorare…perchè rovinarsi la bella vita senza pensieri e lavoro per creare una situazione favorevole alla candidatura di Brindisi…ora bisogna andare in vacanza mica lavorare, raccogliere gli scontrini, le ricevute e preparare la nota spese per i rimborsi!
ma chi è questo buffone che fa queste affermazioni, lui/loro sono lì e vengono pagati per rappresentare e migliorare la città! invece…????!!!
Tony Muccio vergognati!
Leggendo l’articolo del consigliere comunale Toni Muccio, ad attirare la mia attenzione, fra le varie amenità esposte, è stato il riferimento “culturale” di Muccio quando scrive testualmente: “…come disse “qualcuno”, i politici sono i depositari dei sogni della gente”.
Ma chi è quel “qualcuno”, così genericamente indicato da Muccio, l’autore dell’aforisma citato? E’ Socrate? E’ Platone? E’ Aristotele? No! E’ BONO, il leader degli U2, il quale manifestò con questa frase il suo pensiero sui politici, in occasione di un suo incontro con Tony Blair e Gordon Brown.
A questo punto, quindi, una considerazione è d’obbligo: se chi governa la città di Brindisi ha un così approssimativo approccio con la cultura, allora non resta che concordare totalmente con chi ha deciso di ritirare la candidatura di Brindisi a Capitale Europea della Cultura.
Giova ricordare al consigliere muccio che questa amministrazione in carica da un anno circa,nn ha fatto altro che distinguersi per incoerenza ed attaccamento alle poltrone.Alcuni esempi???rimpasti di giunta,nomine consigliari ad hoc e per dirla tutta la nomina del nuovo presidente della brindisi multiservizi tra l altro oggetto di lotta all interno di udc-noi centro!!Alla luce di questi avvenimenti caro consigliere,prima di accusare la cittadinanza,occorrerebbe fare chiarezza all interno del palazzo di citta’,senza farsi scudo dei 7 anni oramai passati!!
Leggo con grande stupore la dichiarazione del Consigliere Muccio. Se non ricordo male è sempre la stessa persona che, in campagna elettorale “si pubblicizzava” apparendo con un gruppo di bambini e recitava alcune frasi in cui Brindisi era al centro delle sue attenzioni.Amaramente devo dire che già in due occasioni ha votato, purtoppo non solo lui, contro il destino della nostra città.
Devo inoltre evidenziare le ragioni,a mio parere sbagliate, che lo hanno portato prima a condividere la scelta del ritiro della candidatura e poi ad intervenire su Brindioggi: ” ……….la nostra città che si era, purtroppo, presentata all’appuntamento senza aver prodotto atti concreti e, in particolare, senza che fosse stato costituito un apposito Comitato promotore”, Signor Muccio è da un anno che la vostra giunta è presente e gli atti concreti e il comitato promotore l’avreste dovuti fare e costituire voi, è appena il caso di sottolineare che Lecce il comitato promotore l’ha costituito appena due mesi fa.
Qundi niente chiacchere, il solito sport di scaricare le colpe sugli altri (passate Amministrazioni) è vecchio e lo conosciamo bene.
Sulle proposte e le idee poi per far progredire Brindisi, siamo ancora in attesa di conoscere, dopo un anno, le vostre di proposte, io non ne vedo, salvo quelle di attribuirsi meriti di inaugarzioni di parchi e fiere che sono state progettate e curate da altri.
cambia Sindaco muccio!!!