BRINDISI – Centoottanta mila euro ripartite tra le tutte le scuole superiori della provincia, meno di 5 euro ad alunno e 104 euro a classe per la manutenzione degli edifici. Questa la cifra data dalla Provincia di Brindisi agli istituti superiori. Si calcolano 52 edifici scolastici. Questi soldi servono per gli interventi di manutenzione ordinaria, per tinteggiare le pareti, aggiustare finestre, banchi, sedie, per la vigilanza della scuola ed anche per pagare le bollette telefoniche. La scuola insieme alla manutenzione delle strade sono le uniche due competenze lasciate alla Provincia dopo la legge Delrio che ha trasformato quella che prima era un’istituzione in un ente di secondo grado.
La Provincia di Brindisi fa sapere che con decreto del presidente Riccardo Rossi, nell’ottica della vigente normativa ed ispirandosi al principio della sussidiarietà, nonché al criterio della responsabile autonomia della gestione in attuazione del piano provinciale di dimensionamento scolastico, ha approvato, anche per l’anno scolastico 2020/2021, esercizio finanziario 2020, l’assegnazione del fondo complessivo di 180.000 euro alle scuole di competenza provinciale (istituzioni superiori di II grado) per il funzionamento amministrativo e didattico, ripartito con quota pro capite per studente di € 4,84939 e per classe di € 104,5296. In totale, come risultante dai dati del Sistema Informativo del MIUR aggiornati al 3 dicembre 2020, si tratta di n. 18.559 alunni iscritti e n. 861 classi.
Sarà ogni istituto scolastico a curare l’amministrazione dei fondi (scelta delle ditte che dovranno eseguire i lavori e le forniture, ecc.), nell’intesa che la spesa deve riguardare, prioritariamente e fondamentalmente spese per interventi di manutenzione ordinaria: ripristini murari di piccola entità; tinteggiatura dei locali; piccole riparazioni di falegnameria (banchi, sedie, sostituzione di vetri, serrature, ecc.); piccole riparazioni idrauliche (sostituzione rubinetti, sturamenti di condutture, ecc.); riparazioni e sostituzione di parti elettriche (lampade, interruttori, prese elettriche, ecc.). Spese varie di ufficio: spese di cancelleria; spese per la vigilanza degli edifici; acquisto di attrezzature e di software non a uso specificatamente didattico. Spese telefoniche, nei limiti del tetto massimo previsto di 1/4 dell’intero budget;
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