Dopo incendio, Legambiente: “Gravissimo non avere un piano di monitoraggio”

BRINDISI – “E’ gravissimo che non sia mai stato realizzato e reclamato dalla istituzioni il Piano di monitoraggio globale prescritto nel Piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale”. E’ la denuncia di Legambiente dopo il grosso incendio divampato questa mattina nell’azienda Cannone alla zona industriale di Brindisi a causa, molto probabilmente, dell’esplosione di una bombola di gas. Le fiamme hanno anche raggiunto la vicina fabbrica di Bri.Ecologica causando ingenti danni.

incendio3“Un nuovo incendio, preceduto dalla presumibile esplosione di una bombola di gpl, – scrivono da Legambiente –  ha interessato l’area industriale di Brindisi, in particolare interessando materiale plastico e copertoni nella ditte Cannone e Bri.ecologica. In attesa che le autorità competenti accertino la provenienza ed il regolare stoccaggio del materiale andato a fuoco, è evidente quanto sia necessario monitorare i materiali presenti negli stabilimenti, grandi, medi e piccoli dell’area industriale e predisporre ben più puntuali piani di prevenzione, di salvaguardia, di emergenza, interna ed esterna, oltre a quel piano di protezione civile, che risulta estremamente carente nei contenuti e soprattutto male applicato.”

“Incendi precedenti – continuano – (come per esempio quelli all’interno dell’Alfa edile) o incidenti, accidentali o provocati, (quali quelli che hanno portato ad emettere in torcia nel petrolchimico sostanze ad alto impatto ambientale e sanitario), dimostrano la carenza dei piani di monitoraggio: è gravissimo che non sia mai stato realizzato e reclamato dalle Istituzioni il Piano di monitoraggio globale prescritto nel Piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale. È altrettanto preoccupante la carenza di sistemi informativi, di allerta, di prevenzione, di salvaguardia della salute pubblica o di evacuazione dei cittadini a rischio (si pensi soltanto alle dubbie vie di fuga).”

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Il capannone Cannone

Prima c’è stato un forte scoppio, erano circa le 7, poi le fiamme e successivamente si è alzata una colonna di fumo nero che era visibile anche dal quartiere opposto alla zona industriale. L’incendio si è verificato all’interno dei capannoni di Cannone, azienda che si occupa di rottamazioni in via Newton, poi il rogo ha intaccato il materiale presente nel parco esterno all’azienda Bri.ecologica, che si occupa di rifiuti speciali. In pochi minuti sono andati a fuoco pezzi di rottamazione, ma anche plastica e carta. Sul posto si è recato anche il pm di turno Marco D’Agostino che ha aperto un’indagine. Il magistrato ha convocato anche un consulente tecnico al fine di accertare le cause reali dell’incendio che pare essere di natura accidentale.

Il titolare della Bri.Ecologica, Antonio Roma, ha dichiarato di aver denunciato più volte ai carabinieri la presenza della bombole di gas depositate dentro l’azienda Cannone : “Temevamo fossero pericolose e forse avevamo ragione”.

“Dopo questo ennesimo incidente ed il ferimento di un operaio attendiamo risposte istituzionali, anche per evitare danni, omissioni o ben più gravi reati siano portati a conseguenze ulteriori” concludono da Legambiente.

BrindisiOggi

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